tag:blogger.com,1999:blog-3137902773548219072024-03-13T22:05:32.075-07:00Il Canada agli occhi di un italianoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.comBlogger81125tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-37774016629000978752014-12-09T15:05:00.002-08:002014-12-09T15:06:26.792-08:00Clarissa Marchese: orgogliosa di rappresentare anche gli italiani in Canada<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;">Il 3 dicembre gli italo-montrealesi
hanno ‘abbracciato’ Miss Italia 2014</span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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– Dal vivo è ancora più bella. Ma soprattutto è ancora più dolce, umile e
simpatica rispetto al “ritratto” televisivo. Il successo non l’ha affatto
snaturata: è rimasta la ragazza di sempre, la classica studentessa della porta
accanto. Eppure, Clarissa Marchese - siciliana (nata a Sciacca ma residente a
Ribera), ventenne, occhi castani e capelli scuri, 1.78 cm di altezza - è Miss
Italia 2014: la 3ª siciliana consecutiva, l’11ª nella storia del concorso.
Diplomata al liceo scientifico (100/100), è iscritta alla Facoltà di Logopedia
dell’Università di Parma.
Il papà Giuseppe, per gli amici Pippo, fa il pizzaiolo da 32 anni, mentre la
mamma Marisa è americana (del New Jersey) ma di origini siciliane. “Sono 20
anni che ho questa Miss in casa – ci ha detto Giuseppe -: l’unica cosa che è
cambiata è che adesso mi tocca condividerla col resto del mondo”. Ma nessuna gelosia: “Mia figlia
ha saputo conquistare la mia fiducia, con lei ho sempre avuto un bellissimo
rapporto: ha un carattere forte e non si monterà mai la testa”. Ad
accompagnarla a Montréal sono stati entrambi i genitori, oltre all’ufficio
stampa Marcello Cambi, il fotografo Luigi
Fioravanti, il
sindaco di Ribera Carmelo Pace e l’inviata Ansa Giorgiana Cristalli. E così,
dal 3 al 7 dicembre, Clarissa ha reso omaggio ai luoghi-simbolo
dell'emigrazione italiana in città, come la Casa Italia ed il Centro Leonardo
Da Vinci, ed ha posto la sua firma sul 'libro d'oro' del Comune di Montréal. In suo onore, la
Comunità siciliana originaria del suo paese, Ribera (AG), ha organizzato – su
iniziativa di Pietro Marabella e Pietro Triassi - una bella serata di gala con
circa 250 ospiti e diverse autorità, ‘capitanate’ dal Console d’Italia a
Montréal Enrico Padula, affiancato dalla consorte Milena. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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la stessa – ci ha confidato Clarissa – anche se adesso sono molto più impegnata
e la vita mi è cambiata parecchio: basti dire che, senza Miss Italia, oggi non
sarei stata accolta così calorosamente dalla Comunità italo-canadese. È
cambiato tutto, è vero, ma decisamente in meglio: sto provando delle emozioni
che mai avrei pensato di provare”. All’Università ha fatto una scelta...di
vita: “Studio Logopedia, un ramo della Medicina, perché aiutare gli altri fa
parte della mia indole. Sono molto paziente e lavorare con i bambini mi ha
sempre appassionata. E nella riabilitazione del linguaggio si lavora molto con bimbi
dislessici o che hanno subìto dei traumi nell’uso della parola. Per una donna
che non vede l’ora di realizzarsi in una famiglia, è un lavoro perfetto”. Le
nozze sono una priorità: “Fra 10 anni mi vedo mamma: quello della famiglia è
uno dei grandi obiettivi della mia vita. Mi vedo con un marito e tanti figli.
Così come a 70-80 anni mi immagino sicuramente come nonna circondata dai
nipoti”. Lo spettacolo, però, resta il sogno nel cassetto. “Per me Miss Italia
è arrivato all’improvviso e, adesso che ci sono dentro, avrò la possibilità di
mettermi alla prova su diversi fronti, tra qui quello della recitazione e della
presentazione. Quest’anno mi servirà proprio per capire se sono adatta a questo
mondo, oppure se è meglio tornare a fare la studentessa”. La Sicilia l’ha
‘formata’: “Sono nata in un piccolo paese dalla mentalità molto rigida: la
figura di una mamma americana mi ha permesso di
crescere con i tipici valori del
paese, ma anche di allargare i miei orizzonti”. Poi Miss Italia l’ha
catapultata in un'altra realtà: “Faccio un bel lavoro: stare a contatto con le
persone che ti chiedono la foto non può che riempirti il cuore di gioia. Certo,
farlo per 3-4 ore diventa dura, ma resta un’esperienza che non tutte possono
dire di aver fatto”. </span></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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responsabilità, ma soprattutto una gioia: per me è un orgoglio ed un onore
poter rappresentare anche la Comunità italiana in Canada, formata da persone così
calorose, buone d’animo e generose”. Infine, un messaggio ai giovani: “Il mio
consiglio è di provare sempre cose nuove, di mettersi sempre alla prova e dare
il meglio di sè con tanta
forza e determinazione. Proprio come successo a me, con Miss Italia che ha
rivoluzionato la mia vita!”. Una rivoluzione che, però, non ha (ancora)
intaccato una personalità forte e genuina, che affascina quanto il suo dolce e
disincantato sorriso.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-25296753243813073562014-11-26T10:31:00.002-08:002014-11-26T10:31:19.768-08:00Corsini: "La Rai crede negli italiani all'estero"<b>Il Direttore editoriale di Rai Italia per la prima volta a Montréal
</b><map id="Map2" name="Map2"><area coords="2,2,59,22" href="http://www.cittadinocanadese.com/articoli/novembre2014/sendtofriend.php?title=%3C?php%20echo%20urlencode%28%27IL%20CITTADINO%20CANADESE%20%7C%20Corsini:%20la%20Rai%20crede%20negli%20italiani%20all%27estero%27%29;%20?%3E" shape="rect"></area>
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<br />
<div id="condividi_bottom">
</div>
<br /><span class="text_art"><strong><img alt="corsini montreal" class="img_left" src="http://www.cittadinocanadese.com/images/foto_news/corsini-mtl.jpg" /><br />
</strong><span class="arial_14pt_B">Da sinistra: il Console Generale Padula, l'Ambasciatore d'Italia Cornado e il Direttore Corsini</span><br />
<br />
</span><br />
<strong><span class="sotto_titolo">Il responsabile del canale
per agli italiani nel mondo annuncia, dopo il lancio di 'Rai News
24', anche quello di 'Rai World Premium', interamente dedicato alle
fiction del Belpaese</span></strong><br />
<br />
<div class="text_art">
<strong><span class="di">di Vittorio Giordano</span><br />
<br />
MONTRÉAL </strong> – Lo aveva annunciato sulle colonne del nostro
giornale, il 12 febbraio scorso ("Non sono mai venuto a Montréal: spero
di colmare al più presto questa lacuna") ed è stato di parola:
l'amministratore delegato di Rai World e direttore editoriale di Rai
Italia, Piero Alessandro Corsini, è sbarcato nella metropoli quebecchese
la settimana scorsa per conoscere da vicino gli spettattori - molto
attenti e a volte anche critici, ma prima di tutto grati per un'offerta
che rappresenta una finestra sempre aperta sul Belpaese - di una delle
città più 'italiane' del mondo.</div>
<div class="text_art">
<br /></div>
<div class="text_art">
Giovedì 20 novembre, accompagnato
dall'Ambasciatore d'Italia a Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, dal Console
Generale a Montréal Enrico Padula e dal Console Filippo Lonardo, oltre
che dal direttore marketing e distribuzione di RaiWorld, Giovanni Celsi,
e dal corrispondente Rai in Canada, Cristiano De Florentiis, il
responsabile del canale Rai dedicato agli italiani all'estero ha
incontrato alcuni rappresentanti della Comunità italo-montrealese presso
la sede del Comites, al Centro Leonardo da Vinci. Riunione nella quale,
per la cronaca, hanno brillato per la loro assenza i presidenti di
importanti organismi come la Casa d'Italia, la CIBPA e la Fondazione,
che non ci risulta siano stati invitati. <br />
<br />
Per il Direttore Corsini, l'incontro 'istituzionale', organizzato
da Comites e CGIE Canada, ha rappresentato l'occasione per ringraziare
la Comunità italo-canadese nel suo complesso, e quella di Montréal in
particolare, del grande impegno profuso quasi 10 anni fa per lo sbarco
di Rai International in Canada. <br />
<br />
Tra i tanti temi toccati, Corsini, nominato direttore di Rai
Italia il 30 maggio del 2013, ha elogiato il ruolo dei Comites, ha
spiegato il rilancio del canale con programmi "pensati e prodotti ad hoc
per i connazionali all'estero", ha preannunciato il ritorno di un volto
storico come quello di Francesca Alderisi "se non a fine anno, agli
inizi del 2015", ha reso noto il potenziamento dell'informazione di
ritorno, ha registrato le sollecitazioni a favore dell'alta risoluzione e
dei sottotitoli, ma soprattutto ha rivelato che "l'offerta della Rai
per gli italiani in Canada si arricchirà ulteriormente: oltre a Rai
Italia e Rai News 24 (quest'ultimo disponibile, al momento, solo su
Bell), entro qualche settimana sarà disponibile anche Rai World
Premium". <br />
<br />
A rappresentare l'evento-clou della visita, però, è stato
l'incontro con la Comunità stessa. Circa un centinaio di
'telespettatori' si sono confrontati a tu per tu col Direttore sulle
scelte degli orari e dei programmi del palinsesto: alcuni hanno chiesto
più cultura, altri meno calcio, meno politica, meno cucina o meno
cronaca. Nonostante sia un'impresa titanica mettere d'accordo tutti, il
Direttore ha spiegato le sue scelte, ma ha anche preso nota dei
suggerimenti avanzati da una Comunità che ha dimostrato, ancora una
volta, di aver instaurato un rapporto affettivo molto forte con Rai
Italia. <br />
<br />
Il giorno dopo, prima di ripartire per l'Italia, via Toronto, il
Direttore Corsini ha visitato anche la redazione del Cittadino Canadese,
rilasciandoci una breve ma interessante intervista. "Incontrare la
Comunità italo-montrealese – ci ha raccontato - è stata un'emozione
fortissima perché non avevo la percezione, nonostante i tanti racconti,
di cosa avesse veramente significato l'arrivo di Rai International a
Montréal e di che cosa Montréal avesse rappresentato per l'arrivo di Rai
International in Canada. L'entusiasmo, l'attenzione e anche il
divertimento con cui ci siamo confrontati, poi, è una di quelle cose che
dà nuova linfa al lavoro quotidiano". "Dal 30 novembre, tutte le
domeniche Rai 3 trasmetterà una puntata di 'Community': siamo molto
grati ad Andrea Vianello, direttore di Rai 3, e a Silvia Calandrelli,
direttore di Rai Cultura, perché sono stati i primi colleghi in Rai a
capire l'importanza dell'informazione di ritorno". "Ho trovato il
pubblico di Montréal abbastanza omogeneo rispetto ad altre realtà dove
c'è veramente di tutto, per cui la discussione non è più tra 'Virus' e
'Ballarò', giusto per fare un esempio, ma tra informazione e Prova del
cuoco, tra soap opera e Cristianità. Senza dubbio, l'arrivo di altri due
canali tematici cercherà di soddisfare le domande più disparate, sia in
senso qualitativo che quantitativo". "Sul lancio dei 5 nuovi programmi
nel settembre del 2013 - ha proseguito - già dalla fine dell'anno
scorso, sia le Ambasciate che i Consolati ci hanno segnalato un forte
apprezzamento da parte delle Comunità. <br />
<br />
È solo il primo passo, ma costituisce un segnale forte e chiaro:
la Rai di Gubitosi e Tarantola crede in Rai Italia e crede nella
necessità di parlare agli italiani all'estero". "In un universo
televisivo in cui i canali si specializzano e si mira alle particolari
nicchie di mercato, ci siamo resi conto che un solo canale generalista
avrebbe potuto rappresentare un anacronismo: abbiamo quindi introdotto
'Rai News 24', rivitalizzata dalla direzione di Monica Maggioni, e a
breve debutterà anche in Canada 'Rai World Premium', un canale dedicato
alla fiction italiana, quindi il racconto dell'Italia attraverso le
grandi storie del cinema". "Quando abbiamo cominciato a lavorare su
'Community' - ha sottolineato - ho detto basta al cliché dell'italiano
con la valigia di cartone, il mandolino malinconico e il caciocavallo,
che è una fantasia hollywoodiana. <br />
<br />
E cerchiamo, invece, di raccontare tutte le facce
dell'emigrazione: dai primi emigranti fino ai loro figli e nipoti, senza
dimenticare quelli che espatriano per 4-5 anni causa studio o lavoro".
"Sto promuovendo collaborazioni con Regioni, Province e Comuni - ha
concluso - affinché la Rai venga percepita come un veicolo formidabile
per stimolare il turismo di ritorno. E il programma 'Camera con vista' è
esattamente questo: una vista su un'Italia stupenda, tutta da esplorare
e da vivere, diversa da quella delle liti nei talk show politici, dei
problemi degli ultimi anni". Un'Italia che, nel bene e nel male, resta a
portata di telecomando, grazie ad un canale come Rai Italia, capace di
annullare anni e km di distanza.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-39915692658688715022014-11-18T08:14:00.003-08:002014-11-18T08:15:13.054-08:00Il Canada si lascia alle spalle la crisi<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbtmaaqf79RxtOopzIkC282beTePUPMVUoIXZ500zTy48ROnNIQZ6DRyxpEybUFacvX-YiBNxc0zjXjWuLTt7Fx5w2L-QClHKK-uGf8eeZgt4a0I8KuG6RZGohRvhvULclJvrmk-ROID43/s1600/05841ddd750.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbtmaaqf79RxtOopzIkC282beTePUPMVUoIXZ500zTy48ROnNIQZ6DRyxpEybUFacvX-YiBNxc0zjXjWuLTt7Fx5w2L-QClHKK-uGf8eeZgt4a0I8KuG6RZGohRvhvULclJvrmk-ROID43/s1600/05841ddd750.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">In
molti lo avevano già dato per spacciato, speculando sulla crisi economica che
continua a mordere, e scommettendo sulla ‘naturale’ voglia di cambiamento degli
elettori dopo 8 anni ininterrotti di governo conservatore. Ma avevano fatto i
conti senza l’oste: il Primo Ministro Stephen Harper, infatti, è più che mai
“ancorato” alla sua poltrona, lanciatissimo verso una clamorosa riconferma alle
elezioni del prossimo anno. Tanto da rischiare di passare alla storia come uno
dei Premier più longevi della storia politica canadese, davanti a Jean Chrétien
e dietro a “mostri sacri” come Mackenzie King, John A. Macdonald, Pierre
Trudeau e Wilfrid Laurier. Perché, alla fine, “il potere logora (sempre e solo)
chi non ce l'ha”, come usava ripetere sapientemente un intenditore di razza
come Giulio Andreotti. A certificare lo stato di ottima salute di cui gode il
governo conservatore sono due recenti sondaggi: il primo, firmato ‘Ekos’,
dimostra come il vantaggio liberale di 12 punti si sia ridotto a 3 sole
lunghezze (33.5 contro 30.2), mentre ‘Nanos’ attesta come Harper abbia scalzato
Trudeau come “migliore Primo Ministro”, incassando il 32% dei consensi contro
il 30% a favore del leader liberale ed il 20% del neodemocratico Mulcair. Una
tendenza destinata a rafforzarsi, soprattutto alla luce dell’ultimo annuncio:
dopo 7 lunghi anni di deficit, l’esercizio finanziario in corso è destinato a
chiudere con un passivo di appena 2.9 miliardi di dollari; ma già nel 2015-2016
segnerà un surplus di 1.9 miliardi, che poi diventeranno 4.3 nel 2016-2017, 5.1
nel 2017-2018, 6.8 nel 2018-2019 e addirittura 13.1 miliardi di dollari nel
2019-2020. Numeri leggermente inferiori rispetto a quelli previsti nella
manovra finanziaria depositata lo scorso febbraio, ma decisamente positivi se
si considera il minor gettito fiscale derivante dal calo congiunturale del
prezzo del petrolio (-25%, con perdite pari a 2.5 miliardi all’anno) e dalla
riduzione delle tasse per le famiglie con figli a carico e delle imposte che
gravano sulle piccole e medie imprese: per una spesa complessiva di 3.2
miliardi. Misure “ossigenanti” che hanno ritardato il pareggio ma, allo stesso
tempo, hanno contribuito ad ‘asciugare’ la pressione fiscale federale, che ha
toccato il punto più basso degli ultimi 50 anni. Senza contare che il prodotto
interno lordo continua a galoppare ad un ritmo medio del 2.3%. Ad annunciare la “buona novella”,
nei giorni scorsi, è stato il ministro delle finanze Joe Oliver, davanti alla
platea del “Canadian Club” di Toronto: “Non è mai facile raggiungere il
pareggio di bilancio, soprattutto quando molti Stati si ritrovano ancora con
deficit importanti – ha detto il titolare del Tesoro -: è stato necessario
disporre di un progetto a lungo termine e di molta disciplina per metterlo in
pratica”. Scontate e sferzanti le critiche delle opposizioni, che hanno bollato
l’aggiornamento del
quadro finanziario come “iniquo” ed “elettoralistico”. La verità è che Harper
ha saputo giocare alla perfezione le sue carte, coniugando il controllo
rigoroso della spesa, grazie ai bisturi che hanno costretto ad una severa ‘cura
dimagrante’ molti Ministeri, con il rilancio dei consumi e degli investimenti
per stimolare la crescita. Un dato reale sotto gli occhi di tutti, grazie ad
una ricetta vincente, che farebbe al caso di molti Stati ancora ‘in apnea’. A
cominciare dal nostro amato e tormentato Belpaese.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-54650587447282316392014-11-05T09:11:00.001-08:002014-11-05T09:12:01.132-08:00Hollande a Ottawa: “Uniti contro il terrorismo”<!--[if gte mso 9]><xml>
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<![endif]--><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Arial;">La prima visita di Stato di un
Presidente francese in Canada dal 1987 è servita a ribadire l’alleanza militare
contro gli estremisti ed a rafforzare le relazioni economiche tra i due Paesi</span></i>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Ottawa</span><span style="font-family: Arial;"> – Dopo un quarto di secolo (l’ultima volta, nel 1987, a visitare il
Paese degli aceri era stato un altro socialista, François Mitterrand), un Presidente
francese ha rimesso piede in Canada
con l’obiettivo di ribadire l’alleanza militare contro gli estremisti ma anche
di potenziare le relazioni economiche e la cooperazione scientifica tra le due
sponde dell’Atlantico. Il soggiorno di tre giorni ha conosciuto il momento
istituzionale più alto lunedì, quando François Hollande è intervenuto in
Parlamento, a Ottawa, a meno di due settimane dalla sparatoria che è costata la
vita al soldato 25enne Nathan Cirillo, di origini calabresi. Il Presidente
francese, accolto a Ottawa dal Premier Stephen Harper e dal Governatore David
Johnston con il massimo degli onori, è arrivato in Canada accompagnato da una
ricca delegazione formata da imprenditori e rappresentanti del mondo
dell’insegnamento, oltre che da 6 ministri, tra cui il titolare degli Esteri, Laurent
Fabius. Hollande, nel suo discorso alla Camera dei Comuni, ha stigmatizzato la
sparatoria del
22 ottobre come un “attacco d’ispirazione terroristica”. E si è rammaricato che
il “simbolo della democrazia” quale è il Parlamento sia stato “profanato” da un
"attacco terroristico il cui obiettivo finale è quello di attaccare l'idea
stessa di libertà". </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Il
Presidente francese ha tenuto un discorso di mezz'ora davanti ai parlamentari
canadesi, sottolineando l'importanza del legame che unisce il Canada e la Francia.
Ricordando l'alleanza tra i due Paesi durante le due guerre mondiali del XX
secolo, Holland ha sottolineato l'importanza di
intervenire militarmente sulla scena internazionale, in particolare in Iraq e in Mali, per difendere i valori della
libertà e della democrazia. Poi Hollande ha ricordato come sia la Francia che
il Canada
siano unite sul fronte contro l’Isis. "Di fronte al terrorismo, non c'è
posto per la rinuncia, per la concessione o per la debolezza, perché il
terrorismo minaccia i valori stessi sui quali le nostre due nazioni sono state
costruite". I deputati conservatori hanno applaudito questo passaggio in
merito al coinvolgimento dei CF-18 in Iraq, mentre l'opposizione è
rimasta in silenzio. Il Presidente francese ha infine sottolineato l'importanza
di adottare le misure necessarie per lottare contro il terrorismo, ma nel
"rigoroso rispetto delle libertà civili, altrimenti è un'altra vittoria per il
terrorismo”. I due leader, Harper e Hollande, hanno poi discusso anche di
scambi commerciali, cambiamenti climatici e programmi universitari. Il
presidente francese si è infine spostato a Québec per incontrare il Primo
Ministro della Provincia Philippe Couillard ed il Sindaco di Montréal Denis
Coderre, prima di rientrare a Parigi.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-66849103937209656042014-11-05T09:10:00.001-08:002014-11-05T09:13:55.387-08:00COMITES: A MONTREAL ANCORA NESSUNA UFFICIALITA’<!--[if gte mso 9]><xml>
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<![endif]--><b><span style="font-family: Arial;">Montréal</span></b><b><span style="font-family: Arial; font-weight: normal;"> - Situazione di stallo a Montréal: su 2 liste presentate per
l’elezione del Comites, una sola sarebbe stata ammessa, mentre l’altra
risulterebbe esclusa nonostante il rappresentante di lista di quest’ultima
abbia fatto notare al Comitato Elettorale Circoscrizionale, presieduto dal
Console Generale Enrico Padula, come anche la prima lista manifesti gravi vizi
di sostanza che ne giustificherebbero l’inammissibilità</span></b><span style="font-family: Arial; font-weight: normal;">. In parole povere,</span><b><span style="font-family: Arial; font-weight: normal;"> la lista
non ammessa denuncia una rigidità nell’applicazione della norma vigente solo a
proprio sfavore, mentre l'unica ammessa avrebbe goduto di maggiore
flessibilità. Per questo motivo, la lista momentaneamente esclusa ha
immediatamente fatto ricorso presso il Comitato Elettorale Circoscrizionale ed
il Ministero degli Esteri. E, anche a causa del
ricorso pendente, il Consolato di Montréal non ha ancora ufficializzato la lista,
o le liste, che concorreranno alla rielezione del Comites entro il prossimo 19 dicembre. </span></b>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-61561518233910522142014-11-05T09:07:00.003-08:002014-11-05T09:08:33.641-08:00Québec, commissioni scolastiche: vince l'italo-canadese Angela Mancini. Fuori Vincent Arciresi<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;">Montréal –</span></b><span style="font-family: Arial;"> Domenica scorsa si sono tenute le elezioni per il rinnovo
delle Commissioni scolastiche del Québec. In tutto sono state rinnovate 72
Commissioni (60 francofone, 9 anglofone e 3 a statuto speciale) e sono stati
chiamati alle urne 5.184.300 elettori. Di questi, però, sono andati a votare
soltanto il 4,86%. </span></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Dopo 28 anni, la Commissione scolastica francese di Pointe-de-l’Île
(CSPÎ), formata da 11 circoscrizioni, cambia e punta su un nuovo presidente:
con 5.055 voti, Miville Boudreault ha superato il presidente uscente Vincent
Arciresi, che non è andato oltre le 3.024 preferenze. A Rivière-des-Prairies, i
nuovi commissari sono Agata La Rosa (214), candidata con Boudreault nella
circoscrizione 10, ed Henri-Robert Durandisse (278), candidato con Arciresi
nella circoscrizione 11. Bassa l’affluenza alle urne in entrambe le sezioni:
rispettivamente il 3,4% ed il 5,18%. Per la presidenza, invece,
il tasso di partecipazione si è attestato sul 4,46%. In campagna
elettorale, ricordiamolo, Boudreault ha promesso dei cambiamenti nella gestione
della Commissione, soprattutto a livello di comunicazione ed immagine, e si è
impegnato ad essere un presidente più presente e attivo in seno alla società
civile. Oltre a ribadire di non voler andare oltre i due mandati, quindi
massimo 8 anni. A Saint-Léonard, la lista di Arciresi ha sostanzialmente tenuto,
visto che sono stati eletti due suoi candidati: Vincent Galati (nella
circoscrizione 4) e Leonardo Ragusa (nella circoscrizione 6). Il Professore di
matematica ha ottenuto 400 voti contro i 321 dell’avversaria Danielle Boulet;
il tecnico del servizio di urbanistica a
Saint-Léonard, invece, ha preso 380 preferenze, 84 in più di Najat, il
suo antagonista. Nella circoscrizione 5 a vincere è stato Patrik Maheux della
lista Boudreault, ma per soli 2 voti di vantaggio su Stéphanie Valenti
della lista Arciresi: 350 contro 348. A condizionare il risultato è stato
l’indipendente Abdelkader Bouhamdi, che ha conquistato 236 voti. In tutto, sono
state annullate 35 schede: considerata la distanza davvero esigua tra i primi 2
candidati, non è da escludere un riconteggio. Anche a Saint-Léonard il tasso di
partecipazione si è mantenuto basso, sui livelli del 2007, ovvero il 4,5%
per la presidenza ed un pò più del 5% per le tre Circoscrizioni prese in
considerazione. </span></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Per quanto riguarda la Commissione scolastica inglese della
English-Montréal (EMSB), che comprende 36 mila alunni, la lista di Angela
Mancini ha fatto incetta di voti conquistando 8 seggi su 10. La presidente,
rieletta per un secondo mandato, ha raccolto 11.069 preferenze, contro le 7.086
della sua avversaria, la giornalista Anne Lagacé Dowson. Insieme a lei sono
stati eletti anche: Mordechai Antal (circoscrizione 1, 887 voti), Syd Wise
(circoscrizione 4 -1.144 voti), James Kromida (circoscrizione 5, 1.196 voti),
Dominic Furfaro (circoscrizione 6, 742 voti), Sylvia Lo Bianco (circoscrizione 7,
1.055 voti), Patricia Lattanzio (circoscrizione 8, 1.449 voti), Rosario Ortona
(circoscrizione 9, 719 voti) and E.<span style="text-decoration: none; text-underline: none;"> Ortona</span><span style="text-decoration: none; text-underline: none;"> (circoscrizione 10, 1.153
voti). L’indipendente Joseph Lalla rappresenterà Montréal West/NDG
(circoscrizione 2), mentre Julien Feldment è stato eletto con la lista di
Lagacé Dowson nel Westmount/Southwest (circoscrizione 3). Il tasso di
partecipazione è stato del
</span>21,2%, superiore a quello registrato nel 2007. A parte questo
dato benagurante, nel complesso il tasso medio di partecipazione in tutto il
Québec è stato del
4,86%, la metà di quanto registrato nel 2007, un pò meno dell’8%. Il
Ministro dell’Istruzione Yves Bolduc ha annunciato, in tempi non sospetti,
una profonda riforma delle Commissioni. Alla luce anche dello scarso interesse manifestato
dagli elettori, nei prossimi mesi questi organismi potrebbero subire non pochi
cambiamenti, subendo dei tagli economici consistenti e quindi perdendo gran
parte del
proprio potere decisionale. Una riforma che andrebbe incontro alle continue richieste
del leader della CAQ, François Legault, secondo il quale le Commissioni - che
sono costate 20 milioni ai contribuenti solo per l’organizzazione delle
elezioni - andrebbero semplicemente abolite. </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-91883970185329788802014-11-05T08:58:00.003-08:002014-11-05T09:01:07.557-08:00MLS - Impact, l’addio amaro di Ferrari: “Ma non smetto”<!--[if gte mso 9]><xml>
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<![endif]--><i><span style="font-family: Arial;">Nessun rinnovo per il 2015: il difensore italiano scaricato dalla squadra quebecchese</span></i><b><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b><br />
<div class="ecxmsonormal">
<br /></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;">Montréal -</span></b><span style="font-family: Arial;"> Nel calcio, come nella vita, la riconoscenza è il sentimento
della vigilia. Matteo Ferrari non fa più parte dei progetti futuri dell’Impact
di Montréal: la società quebecchese, infatti, ha deciso di non esercitare
l’opzione contrattuale che il giocatore vantava per la stagione 2015. Una
scelta legittima, anche se discutibile. Quello che stona, però, è il modo in
cui Ferrari è stato congedato: dopo 3 stagioni, l’Impact lo ha scaricato con un
comunicato, datato venerdì 31 ottobre, fin troppo scarno. E la notizia gli è
stata comunicata in tutta fretta, nel corso di un colloquio durato non
più di 10 minuti. L’ex difensore azzurro avrebbe meritato ben altro
trattamento: una maggiore considerazione sarebbe stato d’obbligo. Tre
anni non si cancellano in pochi minuti e con due righe. Un epilogo triste,
dunque, che ha deluso nel profondo Matteo Ferrari, un professionista classe 1979,
che nella sua lunga carriera ha militato in squadre come Inter, Genoa, Parma,
Roma e Besiktas, oltre ad aver collezionato 11 presenze in Nazionale. E così è
stato lo stesso Ferrari a prendere l’iniziativa convocando una conferenza stampa,
domenica scorsa, per spiegare le sue ragioni. E per ringraziare tutti quei
tifosi che, soprattutto su Twitter, hanno manifestato tutta la loro contrarietà
per la scelta operata dal direttore tecnico, nonché allenatore, Frank
Klopas. “Mi sono sentito in dovere di ringraziare pubblicamente i tifosi che mi
hanno sempre rispettato e voluto bene, accogliendomi come un figlio e
trattandomi con i guanti”, ha detto Ferrari ai microfoni di Gianni Cristiano di
Radio CFMB. “Tre anni sono tanti, mi sento parte di questa squadra e credo di
aver fatto un po’ di storia, anche se tra alti e bassi. Sono sempre
sceso in campo con grande spirito di attaccamento alla maglia. Non è un addio
facile, ma non posso colpevolizzare chi ha deciso di non riscattare la mia
opzione: 3 mesi fa sono stato il primo ad avere qualche dubbio sul mio futuro
perché le cose non andavano come avrei voluto ed ho cominciato ad informarmi
chiedendo di essere ceduto ad una squadra che lottava per i playoff.
L’allenatore, però, mi ha detto che ero troppo importante per il gruppo e così,
pur sapendo che il mio ciclo a Montréal fosse finito, ho accettato di restare
con grande professionalità”. Una stagione travagliata, quella appena
conclusa, con la squadra che ha chiuso il campionato all’ultimo psoto.
"Problemi di leadership? Non credo. Ho visto grande attaccamento ed
esempio da parte dei più anziani della squadra. Non credo sia stata la causa
principale del
tracollo: abbiamo iniziato male e cambiare tanti giocatori a stagione iniziata
non è servito". Matteo, però, non si sente ancora pronto per attaccare gli
scarpini al chiodo: "Fisicamente penso di poter giocare ancora. Non so
cosa sarà domani e non ho fretta. Se ci sarà una bella situazione con una
squadra che lotta per vincere sarà bello
farne parte, ma non posso entrare in un progetto di lungo termine, vista la mia
età. Montreal
rimarrà nel mio cuore: ho tanti amici qui e spero di essere sempre il
benvenuto". Una cosa è certa; l’Impact di oggi parla sempre meno italiano:
dopo Corradi, Pisanu, Paponi, Ferrari e Di Vaio, l’anno prossimo potrebbe
essere ingaggiato il solo Marco Donadel. Di sicuro sarà necessaria una campagna
acquisti di un certo livello per riconquistare i tifosi e smentire i media,
che hanno interpretato l’acquisto da parte di Joey Saputo del Bologna FC come
un segnale di forte disimpegno.</span><span style="color: red;"></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-67004327895504576862014-06-11T08:33:00.000-07:002014-06-11T08:35:02.746-07:00Ricciardo beffa Rosberg: Montréal è sua <!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal">
<b>F1 – GRAN PREMIO DEL CANADA</b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Settimo appuntamento del Mondiale: le Mercedes sembrano
dominare, ma problemi al motore costringono Hamilton al ritiro e Rosberg a rallentare. Ne
approfitta la Red Bull, con Ricciardo che vince il primo GP della carriera e
Vettel che chiude terzo. Ferrari mai nel vivo della corsa: Alonso 6º e
Raikkonen 10°, peggio di Williams e Force India. Paura nel finale per un
brutto incidente tra Perez (penalizzato per il prossimo Gp) e Massa, per fortuna senza conseguenze</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeFCl4Br3qwPzbKRh1a2unL19k5YFn_dKlPK7g8glypyOddn2VvU5MxIRyC6TNe0IqJ_d6cO1LY6C6sqcgEdA7UPcXbDiY-aFe8lT1a6j-dnkpI3-P52IyhhdgCQ4JzXb7TLdLRu8ZNlh-/s1600/gp-canada-f1-2014-la-gara-47.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeFCl4Br3qwPzbKRh1a2unL19k5YFn_dKlPK7g8glypyOddn2VvU5MxIRyC6TNe0IqJ_d6cO1LY6C6sqcgEdA7UPcXbDiY-aFe8lT1a6j-dnkpI3-P52IyhhdgCQ4JzXb7TLdLRu8ZNlh-/s1600/gp-canada-f1-2014-la-gara-47.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="letter-spacing: .05pt;"><br /></span></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="letter-spacing: .05pt;">Doveva essere la
solita gara monotematica (la sfida in famiglia tra Hamilton e Rosberg) e
monocromatica (il color argento vivo della Mercedes), secondo il canovaccio
ripetitivo e scontato degli ultimi appuntamenti del Mondiale. Ed invece no.
Come spesso accade a Montréal, sul circuito ‘Gilles Villeneuve’ si è corsa una
51ª edizione del GP del Canada ricca di colpi di scena, dal sapore antico.
Nonostante il rombo ‘moderno’ delle monoposto sia stato ormai ‘strozzato’
dall’elettronica (tanto da non rendere più necessario l’uso di cuffie o tamponi
antirumore). E nonostante, dopo 32 giri, il destino della corsa sembrasse
segnato, con le due Mercedes lanciatissime e con oltre 20 secondi di vantaggio
sul primo inseguitore. Questa volta non c’entrano però gli acquazzoni
interminabili o gli incidenti acrobatici. A rendere la gara interessante fino
all’ultimo giro è quello che non t’aspetti: a metà gara, il motore della
Mercedes, fino ad oggi modello incrollabile di potenza, solidità e
affidabilità, cede clamorosamente. Hamilton è costretto al ritiro, mentre
Rosberg non può più spingere al massimo. Ne approfittano tutti, tranne le
Ferrari di Alonso e Raikkonen, protagonisti di una gara anonima, impalpabile,
lontano dalle luci della ribalta. Insomma, una debacle. Un Cavallino remissivo
e depresso più che rampante, messo sotto non solo dalla Mercedes, ma anche
dalla Red Bull e soprattutto da Williams e Force India, oltre che da una
McLaren. Colpevolizzare i piloti sarebbe come dare addosso alla Croce Rossa:
manca velocità di punta, trazione e guidabilità. Una tristezza infinita per i
tanti appassionati che, come sempre, hanno trasformato gli spalti sull'Isola di
Notre-Dame in un’onda rossa infinita. Commoventi. Torna a fare la voce grossa,
invece, la Red Bull, che ha il merito di spezzare il monologo Mercedes tornando
sul gradino più alto del podio con un super Ricciardo, bravissimo nelle fasi
finali ad imporsi su Perez e Rosberg (che compie comunque un deciso allungo sul
compagno di squadra: 140 contro 118 punti). Per l'ex pilota della Toro Rosso si
tratta della prima vittoria in Formula Uno. Sulla terza piazza sale Vettel,
fortunato a non finire coinvolto (per un metro o poco più) in un incidente che
all’ultimo giro vede Massa tamponare violentemente Perez: entrambi perdono il
controllo delle monoposto e sbattono violentemente contro le barriere, per
fortuna senza conseguenze. Una manovra azzardata, che i commissari hanno deciso
di punire penalizzando il pilota della Force India con l’arretramento di 5
posizioni nella griglia di partenza del prossimo Gp in Austria. Peccato, perché
il messicano si era reso protagonista di una gara superlativa, che avrebbe
potuto concludere nella top 5 dopo aver anche assaporato per qualche giro la
possibilità di una incredibile vittoria. Come accennato, Gran Premio in sordina
per le Ferrari: Fernando Alonso chiude al sesto posto - dietro a Jenson Button,
quarto, e Nico Hulkemberg, quinto, - disputando comunque una seconda parte di
gara all'attacco. Gara anonima invece per Kimi Raikkonen (al 200º Gp in
carriera)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>piazzatosi decimo in una corsa
senza acuti. Completano la top 10 Valtteri Bottas con la Williams, settimo,
Jean Eric Vergne con la Toro Rosso, ottavo, e Kevin Magnussen con la McLaren,
nono. Il Circus torna l’anno prossimo e per almeno altri 10 anni ancora: ad
ufficializzare il rinnovo dell’accordo è stato François Dumontier, presidente
del GP, insieme al sindaco Denis Coderre ed al Ministro dei Trasporti, Robert
Poëti. Al patron Eccleston andranno 15 milioni all’anno, mentre le istituzioni
hanno garantito i finanziamenti necessari: 50 milioni arriveranno da Québec, 62
da Ottawa e ‘Tourisme Montréal’ e 12 dal Comune.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u>LE DICHIARAZIONI POST-GARA</u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 12.0pt;">Alonso
guarda alla Red Bull </span></b><span lang="IT">- A fine gara, Alonso non
nasconde la sorpresa per il successo di Ricciardo, che però deve servire da
monito per le Rosse. “La Red Bull ci deve servire da esempio - ha spiegato lo
spagnolo–: ci dimostra che è importante lavorare duro perché tutto può
succedere in F1”. Poi sulla gara: “Siamo stati molto lenti, soprattutto nella
prima parte; nella seconda siamo diventati più competitivi con i tempi e
potevamo lottare, ma quando ti ritrovi in gruppo hai tutto da perdere”. </span></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 12.0pt;">Ricciardo
sotto choc</span><span lang="IT"> - </span></b><span lang="IT">"È successo
tutto negli ultimi giri, mi ci vuole un po' per comprendere tutto nella mia
testa, sono ancora sotto choc. Ho faticato con Perez, che era molto veloce sul
dritto, poi sono riuscito a passarlo alla prima curva e ho puntato su Nico.
Passato Perez, mi sentivo primo, è stato il punto di svolta della gara: la
vittoria è una sensazione fantastica, sono ancora incredulo. Dedico questo
successo a chi mi ha aiutato, alla mia famiglia".</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: .1pt; mso-font-width: 109%;">Rosberg soddisfatto </span><span lang="IT">-</span></b><span lang="IT"> "Ho perso il sistema di recupero energia, che ha reso tutto
difficile; dovevo raffreddare i freni e avevo altri problemi. È un buon
risultato per la classifica, ho messo punti in cascina, e faccio i complimenti
a Ricciardo che ha fatto una grande gara".</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="font-size: 12.0pt;">Vettel
mastica amaro</span><span lang="IT"> -</span></b><span lang="IT"> "Dopo il
primo pit stop ero dietro alla Force India e non c'era modo di superarlo. E lì
la mia corsa è finita, con le strategie non sono stato aiutato, ho perso anche
una posizione con Ricciardo, sono stato fortunato a passare Perez che aveva
problemi ai freni e nel finale ho visto una macchia bianca che mi ha sfiorato
(Massa, ndr) e l'ho schivato per un pelo, in una frazione di secondo". </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-33083014517354893462014-06-11T08:25:00.001-07:002014-06-11T08:25:36.721-07:00Coppa Canada: Impact Campione<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Vittoria
sofferta per la squadra montrealese, brava a chiudere gli spazi ed a colpire in
contropiede con Felipe, conquistando così il secondo trofeo nazionale consecutive
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqHhRV2vm04SrFNbenh1bnIWMCiRL4feM8axNeVbI-VttM-tH9m5zAG-qzMbWtTl5ZRpMDdbB3dKtyaO2fY7q98SZ29_g6yQpCEUTzUbB0JnHJENPhZGnuRWZOCrfyZr0a3vgDF1fo7PUG/s1600/863682-impact-conserve-titre-champion-canadien.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqHhRV2vm04SrFNbenh1bnIWMCiRL4feM8axNeVbI-VttM-tH9m5zAG-qzMbWtTl5ZRpMDdbB3dKtyaO2fY7q98SZ29_g6yQpCEUTzUbB0JnHJENPhZGnuRWZOCrfyZr0a3vgDF1fo7PUG/s1600/863682-impact-conserve-titre-champion-canadien.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mercoledì scorso sarebbe stato sufficiente anche lo 0-0, in
virtù dell’1-1 dell’andata. Il gol di Felipe al ’92, però, ha permesso a tutto
lo Stadio Saputo di tirare un enorme sospiro di sollievo, scacciando l’incubo
della beffa all’ultimo secondo di cui sono pieni gli annali del calcio. Il fantasista brasiliano è stato
lesto e reattivo a ribadire in gol un bolide dal limite di Di Vaio, che ha
centrato la traversa. Partenza in sordina per l’11 montrealese, che poi ha
alzato il baricentro e il ritmo del
gioco sfiorando a più riprese il gol. Negli ultimi 20 minuti, la pressione del Toronto
ha costretto sulla difensiva i padroni di casa, bravi a contenere gli assalti
avversari e a realizzare il gol scaccia-pensieri in piena zona Cesarini, grazie
ad un contropiede fulminante. Niente da fare per il temibile duo d’attacco
formato da Defoe e Moore, annullati da una
difesa che ha fornito un altra grande prova di solidità (e che ora potrà
contare anche sull’haitiano Mechack Jérôme, 24 anni, appena acquistato dallo
Sporting Kansas City).
L’unico grande rischio è arrivato su un tiro velenoso di Jonathan Osorio che
all’83’ ha battuto Evan Bush centrando però il palo alla sua destra. Non tutte
condivisibili le scelte dell’arbitro Chris Gantar, che ha sorvolato su due
falli di mano in area (uno troppo evidente!) della squadra ospite. E così
l’Impact di Montréal ha conquistato la seconda Coppa del Canada ‘Amway’
consecutiva battendo per 2-1 (tra andate e ritorno) gli avversari storici del
Toronto. È il secondo trofeo consecutivo, dopo quello messo in bacheca l’anno
scorso ai danni dei Whitecaps di Vancouver. Con questo successo, la squadra
quebecchese va a completare il gruppo 3 della Lega dei Campioni della CONCACAF
con i Red Bulls di New York
e il Club Deportivo FAS di Salvador. “È una bella vittoria che vogliamo goderci – ha detto a
fine gara l’allenatore Frank Klopas, visibilmente soddisfatto -: difendere
questo titolo era uno dei nostri obiettivi stagionali. Ci siamo battuti bene,
mettendo sotto una squadra molto dotata tecnicamente. Sono molto orgoglioso dei
miei ragazzi, della società e di tutta la città”, ha concluso. “Il mio ruolo è
quello di giocare a prescindere dalla posizione”, ha dichiarato Felipe, che poi
ha aggiunto: “Voglio ringraziare l’allenatore perché mi ha aiutato molto e ogni
volta mi trasmette la fiducia necessaria per
entrare in campo con la giusta determinazione. Siamo una squadra unita e
dobbiamo continuare a lavorare per confermarci anche nelle prossime partite”.
Ora testa al campionato: mercoledì 11 giugno, alle 19.30, l'lmpact ospiterà lo
United D.C. per continuare ad abbinare risultati e prestazioni lasciandosi alle
spalle i bassifondi delle classifica e puntando con convinzione ad un posto al
sole nella zona Playoff. (V.G.)</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-7920954755247270422014-06-11T08:12:00.000-07:002014-06-11T08:19:25.757-07:00Marcello e Zeerka: “Due destini, una passione”… per la Bellezza<!--[if gte mso 9]><xml>
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La mostra di 9 sculture al Centro Leonardo da Vinci fino
al 22 giugno<br />
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10wDvxCIVaiUkhFCUXJwHtnAZmlfIH_xWl1jVcPoLYOchspou4O5JxdEZH1djFdICY6c0xnKAnhWWNGSl1x-sZP6jqTifaFSJ3d8KezA3s1pi-USD-ytvONF0k-eyQ8pslL6YuIPz9NEZ/s1600/DSC_6150.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10wDvxCIVaiUkhFCUXJwHtnAZmlfIH_xWl1jVcPoLYOchspou4O5JxdEZH1djFdICY6c0xnKAnhWWNGSl1x-sZP6jqTifaFSJ3d8KezA3s1pi-USD-ytvONF0k-eyQ8pslL6YuIPz9NEZ/s1600/DSC_6150.jpg" height="320" width="212" /></a></div>
<br />
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4RD97ltDCMKlqfrH-6cU4G_wsttfQjcAaTHK8tjTzjcx4pOYIeSvVBiJbL8uzANA7XhRloVxAm47v1NNqZkG5fMK8hetxu3DnUx1TPeSHEa6BQDh1dnM2RaGN_AHQu42BaWzrheE_Qrg9/s1600/DSC_6204ritoccata.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4RD97ltDCMKlqfrH-6cU4G_wsttfQjcAaTHK8tjTzjcx4pOYIeSvVBiJbL8uzANA7XhRloVxAm47v1NNqZkG5fMK8hetxu3DnUx1TPeSHEa6BQDh1dnM2RaGN_AHQu42BaWzrheE_Qrg9/s1600/DSC_6204ritoccata.png" height="320" width="208" /></a><span lang="IT" style="letter-spacing: -.25pt; mso-font-width: 99%;">Hanno
due modi contrapposti di fare arte, due percorsi e due destini profondamente
diversi. Ma condividono la stessa passione: quella della ricerca della
Bellezza. Lui, <b>Marcello Giorgi </b>(nato a Pietrasanta, in prov. di Lucca,
nel 1962), la cerca attraverso l’armonia delle forme classiche e l’espressività
dei colori; lei, <b>Genevieve </b>(in arte Zeerka, nata a Montréal nel 1975),
lo fa attraverso la trasfigurazione e il movimento. Marcello esprime una
bellezza più estetica, Zeerka più sensitiva: sono le due facce della stessa
medaglia, due modi di fare scultura che si completano a vicenda. Il minimo
comune denominatore resta immutato: la Bellezza. Una particolarità che hanno voluto
condividere anche con il pubblico montrealese, attraverso la mostra “Due
destini, una passione”: una ‘prima’ canadese fino al 22 giugno al Centro
Leonardo da Vinci. “L’esposizione – ci hanno spiegato Marcello e Genevieve in
un’intervista – vuole dimostrare come due modi diversi di lavorare - uno più
tradizionale, tecnico e figurativo ed un’altro più poliedrico, fantasioso,
simbolico ed onirico, - possano entrambe ambire alla Bellezza”. Marcello ha
lavorato per oltre 20 anni nei laboratori artigiani di Pietrasanta, prima di
mettersi in proprio e farsi un nome all’estero. Si sono incontrati 2 anni fa a
Carrara, la ‘patria’ del marmo (quella utilizzata dallo stesso Michelangelo),
dove Genevieve stava completando i suoi studi presso l’Istituto “Pietro Tacca”,
dopo aver studiato Arti Visive all’Università di Sherbrooke. “Qui da noi, però
– ci ha detto la scultrice – manca la cultura delle Belle Arti, così come la
sensibilità artistica che storicamente non si è sviluppata: siamo a corto di
tecnica e professionalità”. Un’atmosfera lontana anni luce da quella che si
respira in Italia, dove il suo talento è stato riconosciuto, tanto da essere
premiata dal Ministero degli Affari Esteri con due borse di studio. “Al Centro
– ci ha spiegato Marcello -: esponiamo 9 opere scultoree: 6 mie (tre bronzi,
due resine ed una terracotta) e 3 di Genevieve (un marmo e due bronzi). Le mie
sono figure contemporanee, accademiche nella fattura. Riproduco la realtà nella
maniera secondo me più armoniosa, cercando di portare bellezza agli occhi di
chi la guarda. Ritraggo il corpo umano nella maniera in cui, secondo il mio
punto di vista, si avvicina di più alla forma pura. Senza mai rinunciare al
colore, che dà gioia e vita”. L’arte di Zeerka è tutt’altra cosa: “Tutti dicono
che la mia è un’arte onirica, un viaggio nella psiche, fra sogno e realtà.
Anche io, però, sono figurativa: parto dal corpo umano ma lo trasformo, lo
interpreto secondo la mia visione. Mi lascio trasportare dal processo creativo,
senza pormi limiti: mi abbandono all’immaginazione, mi lascio guidare dai
sentimenti”. “Poche volte, all’estero, – ha spiegato Marcello - mi sono trovato
di fronte a così poca scultura come in Québec. Anche per educare visivamente
alla Bellezza, invitiamo gli appassionati a visitare la mostra per capire cosa
facciamo e quanto lavoro ci sia dietro l’opera esposta. “Non esiste un modello
standard di bellezza, uno stereotipo di perfezione – ci ha spiegato Marcello -
ma esiste la Bellezza che, anche se soggettiva, dovrebbe essere sempre l’obiettivo
finale di un artista in ciascuna delle sue opere. Il mio intento è offrire
anche allo spettatore più distratto la possibilità di riscoprire la Bellezza
nella scultura, toccando le corde più profonde della sua anima. E questo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>indipendentemente da chi o cosa ritraggo. La
cosa importante per me – ha concluso - è lavorare sempre con passione, rispetto
e amore”. Anche Zeerka punta alla Bellezza, ma fa un percorso diverso: “Ogni
artista ha una responsabilità sociale e deve educare alla Bellezza, ripartendo
dai valori fondamentali. Oggi ci stiamo diseducando: la scultura è diventata
oggetto di commercio, svalutandosi e perdendo qualità. Io punto a trasmettere
una bellezza più interiore, voglio dare un messaggio spirituale, parlare al
cuore, andando oltre la mente e la tecnica fine a se stessa. Anche la mia arte
è estetica, decorativa e attenta dettagli: uso il colore e la foglia d’oro, ma
il mio è un rapporto molto più spirituale con la materia”. Marcello attraverso
l’armonia delle forme, Genevieve con l’immaginazione e il valore della libertà:
entrambi vogliono stupirci regalandoci l’essenza della Bellezza. Quella vera,
quella più preziosa, così rara eppure mai così vicina. Basta andare al Centro
Leonardo da Vinci e lasciarsi meravigliare.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-40885524040493452322014-06-11T08:04:00.002-07:002014-06-11T08:04:48.437-07:00L'EDITORIALE - Budget Qc: tagli alla spesa, meno servizi?<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="letter-spacing: -.1pt;">Un budget duro, ma
necessario per risanare le casse dello Stato e garantire un futuro stabile alle
prossime generazioni. Il governo Couillard ha fatto una scelta di campo:
inutile tergiversare, il pareggio di bilancio è ormai una priorità
improcrastinabile. Da raggiungere entro il 2016. Ad ogni costo. “Non è
un’ossessione, ma un obbligo”, ha dichiarato il Ministro delle Finanze, Leitao.
Seguendo così l’esempio virtuoso di Ottawa, che nello stesso periodo punta addirittura
ad accumulare un attivo di 6.5 miliardi di dollari destinato ad essere
restituito ai contribuenti per alleggerirne il carico fiscale. Il governo
liberale si è esposto troppo, per permettersi di fallire. Couillard ci ha messo
la faccia e ora si gioca buona parte della sua credibilità: per questo motivo
ha optato per una ‘terapia d’urto’ che prevede nuove tasse (le solite, i primi
ad essere colpiti ad ogni latitudine sono i bevitori e i fumatori, come se i
vizi fossero una colpa anche agli occhi dello Stato), ma anche, e soprattutto
(e qui sta la novità più coraggiosa, ma anche più rischiosa), tagli consistenti
alla spesa pubblica, da cui non vengono risparmiati neppure due settori
‘sensibili’ come la Sanità e l’Istruzione. È come se Couillard volesse accattivarsi
la simpatia dei cittadini con un messaggio tipo: “A qualcuno di voi chiedo
qualche sacrificio in più, ma io dò l’esempio e faccio altrettanto”. Un
approccio quasi paternalista e populista, per indorare la pillola
dell’austerità implementata attraverso il doppio binario dell’aumento delle
tasse e del taglio della spesa. Per mettere i conti in ordine, dunque, il
governo punta ad una cura dimagrante all’interno della sua stessa
amministrazione: solo per questo esercizio finanziario, infatti, i Ministeri
(13 su 22 quelli ‘colpiti’) sono chiamati a stringere la cinghia ed a
risparmiare 3.3 miliardi di dollari. E non è che l’inizio: i tagli saranno
ancora più massicci l’anno prossimo (2015-2016), in base al rapporto che
presenterà nei prossimi mesi la ‘Commissione per la revisione permanente dei
programmi’, organismo istituito dall’esecutivo per passare al setaccio tutti i
programmi governativi, stabilendone la pertinenza e la portata. E quindi
l’eventuale taglio. A ciò si aggiunga il congelamento dei funzionari (che negli
ultimi 10 anni sono cresciuti di 48 mila unità): le nuove leve non prenderanno
automaticamente il posto di chi andrà in pensione. Per quanto ambiziosa, però,
la ricetta di Couillard, messa nero su bianco da due economisti affidabili e di
grido come il Ministro delle Finanze Leitao e il Presidente del Consiglio del
Tesoro Coiteux, rappresenta un’arma a doppio taglio e rischia di rivelarsi un
boomerang: i liberali puntano a fare cassa attraverso una macchina dello stato
più snella e leggera, senza per questo scontare una diminuzione dei servizi
elargiti. La parola-chiave è produttività: Couillard vuole ‘potare’ i rami
secchi della burocrazia e scommette sulle capacità dei funzionari, i quali,
consapevoli di essere in numero inferiore e di avere meno soldi a disposizione,
dovranno impegnarsi ancora di più per garantire gli stessi standard di
efficienza e qualità. Uno scenario ideale, che potrebbe però scontrarsi con una
realtà molto più complicata e penalizzante. I servizi, infatti, potrebbero
deteriorarsi per mancanza di finanziamenti e/o insufficienza di personale: in
questo modo il cittadino medio, insoddisfatto, si ritroverebbe costretto a
rivolgersi al settore privato. Oppure l’organismo pubblico di turno, a corto di
liquidità, si rivolgerebbe direttamente al cittadino-cliente chiedendogli quei
soldi che lo Stato centrale non gli garantisce più. In entrambi i casi, a
rimetterci sarebbe proprio il cittadino, che conoscerebbe una forte impennata
dei costi. Oltre al danno, anche la beffa. Un esempio su tutti: le commissioni
scolastiche, martoriate dai tagli, si potrebbero sentire autorizzate ad
aumentare la tassa fondiaria per far fronte ai mancati proventi. Alla fine,
insomma, il paradosso potrebbe essere quello di “pagare di più per avere di
meno”. Tanto che i quebecchesi già sentono ‘puzza di bruciato’. Secondo un
sondaggio Leger, pubblicato il 6 giugno scorso, due cittadini su tre non
credono che il governo porti a casa il pareggio di bilancio già l’anno
prossimo; e, quasi uno su due, si dice scettico sulla possibilità di rimettere
in moto l’economia con la creazione di nuovi posti di lavoro. Che la pillola
sia troppo indorata, per essere credibile?</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-20712178998567559762014-06-11T08:03:00.000-07:002014-06-11T08:03:20.475-07:00Budget Québec: meno spesa pubblica e più tasse per il pareggio nel 2015-2016 <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
Il primo budget del
governo Couillard</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Per fare cassa e risanare il bilancio, il governo colpisce i
consumatori, aumentando le tasse su birra, vino e sigarette. Tagli anche
nell’amministrazione pubblica: nel mirino Sanità e Istruzione</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMLVET_O_rjXcJ4OtlSdp_SJHFsdeGEWAadWBSoZYMi2FwN3QfOMo7uNeCubxXG-C2R72-nc9ClamYFXCCeK4mcxJk5nrNYC76AVF75jOSqYeYs3TXNctaNu4b7sh51phGqYTWEdfwyaoh/s1600/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMLVET_O_rjXcJ4OtlSdp_SJHFsdeGEWAadWBSoZYMi2FwN3QfOMo7uNeCubxXG-C2R72-nc9ClamYFXCCeK4mcxJk5nrNYC76AVF75jOSqYeYs3TXNctaNu4b7sh51phGqYTWEdfwyaoh/s1600/image.jpg" height="257" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Québec – È un budget decisamente votato all'austerità quello
depositato il 4 giugno scorso dal Ministro delle Finanze Carlos J. Leitao. Il
Premier Couillard lo aveva già fatto capire a chiare lettere in tempi non
sospetti, parlando di “rigore” e “realismo”. Adesso è arrivata la tanto temuta
controprova. Una cura da cavallo per ripianare il bilancio dopo 6 anni di segno
negativo. Si annunciano tempi difficili per i quebecchesi: per ‘addomesticare’
il deficit strutturale, il governo blocca le assunzioni nel settore pubblico,
limita gli esborsi per la Sanità e l’Istruzione, aumenta le tasse su alcol e
tabacco e avvia un controllo più serrato sulla spesa pubblica. “Vogliamo che
l’economia del Québec crei più ricchezza e occupazione – ha spiegato Leitao nel
suo discorso all’Assemblea Nazionale – ma vogliamo anche mettere fine allo
squilibrio strutturale nelle finanze pubbliche, che ogni anno accresce il
fardello del debito e limita in maniera crescente la nostra libertà di azione”.
“Le spese continuano ad aumentare più velocemente delle entrate: così non si
può andare avanti. Il 7 aprile gli elettori ci hanno scelto per riprendere il
controllo delle finanze pubbliche”, gli ha fatto eco Martin Coiteux, presidente
del Consiglio
del Tesoro. Intanto però, per fare cassa e raggiungere il tanto sospirato
pareggio, il governo colpisce ancora una volta
i consumatori, aumentando le tasse su birra, vino e sigarette. In particolare,
una cassa di birra da 24 costerà 1.20 $ in più dal primo agosto, mentre una
cartuccia di sigarette costa già 4 $ in più (50 centesimi a pacchetto), così
come una bottiglia di vino è più salata di 24 centesimi ed una bottiglia di
alcol è più costosa di 37 centesimi. Con queste nuove entrate, il governo conta
di incassare 126 milioni $ quest’anno e 175 milioni l’anno prossimo. Rimandato
ogni investimento. C’è anche una buona notizia: annullato l’aumento delle
tariffe orarie degli asili nido da 7 a 9 $, come previsto dal governo Marois.
L’aumento ci sarà, ma dal 1º ottobre e di soli 50 centesimi. Giro di vite nella
spesa pubblica. Da 10 anni aumenta in media del 4.1% ogni anno: per il 2014 sarà
riportata all’1.8%, mentre l’anno prossimo addirittura allo 0.7%. Saranno anni
di ‘vacche magre’ per i funzionari statali. L’obiettivo del governo è rastrellare 100 milioni $
quest’anno e 500 milioni l’anno prossimo. I medici dovranno fare la loro parte:
il loro aumento salariale sarà contenuto della metà, per un risparmio di 255
milioni. Abolite le direzioni regionali del
Ministero dell’Istruzione (per 15 milioni), mentre le Commissioni scolastiche
dovranno fare a meno di 67.5 milioni (che si tradurranno in un aumento delle
tasse dell’8%). Tutto questo per non fallire l’obiettivo principale: il
pareggio di bilancio nel 2015-2016.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per
quest’anno il deficit si attesterà sui 3.1 miliardi (600 milioni in più
rispetto alle previsioni del
governo Marois), per poi scendere a 2.35 nel 2014-2015. Il Pil, invece,
crescerà dell’1.8% nel 2014 (i liberali si erano spinti fino al 2.1% in
campagna elettorale) e del
2% nel 2015. (V.G.)</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-34571646581820202912014-06-03T09:32:00.001-07:002014-06-03T09:32:59.256-07:00CALCIO - MLS, Impact: New England Revolution battuto 2-0 <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Finalmente
una prestazione convincente contro la prima della classe: sabato scorso,
l’Impact di Montréal ha avuto un sussulto d'orgoglio piegando 2-0 il New
England Revolution che guida la classifica della ‘Divisione est’ a quota 23.
L’11 di Klopas mette così in bacheca 3 punti che non cambiano classifica (la
squadra resta ultima a 10 lunghezze), ma restituiscono serenità e fanno
sicuramente morale. A timbrare il cartellino sono stati Romero al 3’ (bravo a
infilare Shuttleworth in uscita con un diagonale sul secondo palo) e McInerney
al 38’ (lesto a ribadire in rete una respinta corta dell’estremo difensore
avversario su un tentativo da fuori di Nakajima-Farran). Per gli americani è
una brutta battuta d’arresto dopo cinque vittorie di fila. Tra i montrealesi ha
brillato in particolare il neo acquisto Nakajima-Farran, che ha vivacizzato e
reso più imprevedibile il gioco montrealese. Soddisfatto Marco Di Vaio, al
rientro dopo un mese ai box per infortunio: “Abbiamo fatto una buona gara, a
livello di intensità e concentrazione. È un buon inizio: ora dobbiamo
continuare così, restando compatti in difesa e attaccando gli spazi in
contropiede, un modo di giocare che può regalarci delle soddisfazioni”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’Impact - che intanto ha annuciato
l’acquisto dai Timbers di Portland del
difensore Mamadou “Futty” Danso, 31 anni - scenderà in campo mercoledì 4 giugno
per la partita di ritorno della finale del Canadian Championship contro il Toronto, mentre mercoledì
11 ospiterà allo Stadio Saputo il DC United per la 13ª giornata di campionato.
(V.G.)</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-83762135707976362002014-06-03T09:31:00.001-07:002014-06-03T09:31:36.485-07:00Lo scugnizzo Rennella ci racconta “L’Amore all’Italiana”<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<i>Lo spettacolo andrà in scena il 15 giugno al Centro Leonardo
da Vinci</i>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.25pt; mso-font-width: 98%; text-transform: uppercase;">Montréal</span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.25pt; mso-font-width: 98%;"> – L’ultima volta ha
fatto lo ‘Nu scugnizz a Montréal’. Era il 10 novembre del 2012. In due anni ne
è passata di acqua sotto i ponti. Ora torna in città per parlarci d’amore.
Magari avrà messo la testa a posto. O forse no. Diavolo o Acqua Santa, una cosa
è certa: ci farà ridere con le sue battute fulminanti, ma anche emozionare con
le canzoni più belle di sempre. Il suo nome sarà già sulla punta della vostra
lingua: è Enrico Rennella, 32 anni, che questa volta ci propone uno spettacolo
tutto incentrato “sul modo - tutto italiano - di essere nell'amore”. Nato a
Parigi da mamma francese e papà napoletano, basta parlarci un attimo per capire
che partenopei come lui ce ne sono pochi in giro: quell’inconfondibile accento,
abbinato ad una comicità irresistibile, ne fanno un umorista geniale. Anzi, un
artista a tutto tondo, visto che sul palcoscenico abbina esilaranti sketch a
brani di successo che pesca dal ricchissimo repertorio italiano. Un ‘One man
show’ autore, regista e interprete di un ‘varietà’ in italiano e (naturalmente)
in napoletano, con qualche battuta in inglese e francese. Enrico vi racconterà
“L’Amore all’Italiana” il 15 giugno al Centro Leonardo da Vinci dopo il
fragoroso successo riscosso a Vancouver (sold out!) il 3 maggio scorso </span>
<br />
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Enrico, l'ultima volta che sei stato a Montréal con
il tuo spettacolo "Nu Scugnizz' a Montreal" è stato nel 2012. Sono
passati due anni. </span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">“In questi due anni sono stato in tante città per
presentare ‘Nu Scugnizz' e, allo stesso tempo, scrivevo il mio nuovo
spettacolo, ‘L'Amore all'Italiana’. Noi artisti siamo un po' così, sai, non
riusciamo mai a stare fermi con la mente. Cerchiamo sempre qualcosa di nuovo
per dare al nostro pubblico l'entusiasmo di una novità”.</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Ora ritorni da noi con "L'Amore all'Italiana".
Cos'ha di diverso questo spettacolo rispetto al primo?</span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"> “Il titolo, ovviamente,
rispecchia il tema dello spettacolo, che è quello, appunto, dell'amore. In
questo spettacolo mi concentro però sul nostro modo - tutto italiano - di
essere nell'amore, di rapportarsi l'uno all'altro. Nello spettacolo affronto
l'amore da diversi punti di vista: l'amore tra uomo e donna, quello in famiglia
tra genitori e figli e poi, anche, l'amore nella religione, che per me è molto
importante. I modi di amare e di mostrare amore sono tanti ed io sul palco
cerco di mettere in luce gli aspetti più simpatici di questo sentimento”</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">La tua professione è quella dell'umorista,ovviamente,
ma tu come ti definisci? Cos'hai di diverso da tanti altri comici?</span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"> “Ogni comico è
diverso. Ognuno ha il suo modo di raccontare le sue battute. In ogni mio
spettacolo cerco sempre di fare vivere la battuta al pubblico perchè la
presento come un film o un libro. È una storia che ha un inizio e che ti porta
pian piano alla fine. La gente mi chiede spesso se quello che faccio è stand-up
comedy, ma io non mi vedo così. Non mi definisco un cabarettista. Preferisco
definire me stesso<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un "one-man
show", perché i miei spettacoli offrono un po' di tutto: c'è tanta varietà
che spazia dalla commedia, alle storie della mia vita, fino alla musica che mi
sta a cuore. Mi piace offrire al pubblico un'esperienza completa”.</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Nel tuo nuovo spettacolo c'è un elemento di novità:
la presenza di un complesso musicale che ti accompagna. </span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“La musica è molto importante per me, perché
mi accompagna sempre nella vita di tutti i giorni. Voglio dare al mio pubblico
un'esperienza ricca di emozioni e questo non si può fare senza la musica.
Insieme, sul palco, percorreremo un tragitto musicale che ci accomuna come
italiani. Per questo ho scelto canzoni che tutti possono riconoscere e cantare
insieme a me. Naturalmente, a me piace molto anche la musica moderna, per cui
ci saranno anche dei brani che si sentono ancora oggi alla radio, cantati però,
con un pizzico di simpatia, se così posso dire”.</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Chi è Enrico oggi rispetto allo Scugnizz' di due anni
fa?</span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">
“Enrico, oggi, è uno che è passato da fare nu scugnizz' all'amore ... cioè rubo
di meno. Scherzi a parte, non penso di essermi evoluto poi tanto perché, in
fondo, se vado o non vado sul palco, sono sempre la stessa persona, sia al
teatro che nella vita di tutti i giorni. Sono sempre lo stesso”. </span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Tra le tante città, ti sei esibito con successo anche
a Toronto, Mississauga e Vancouver. Hai trovato differenze o pensi che una
certa "italianità" le accomuni?</span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"> “Più o meno la Comunità, da
ovest a est e da nord a sud, è uguale, ma più passa il tempo e più il pubblico
si mostra caldo nei miei confronti, perché tanti di loro ora sanno chi sono. La
mia prima volta a Montréal non è stata facile, il pubblico era molto freddo
all'inizio dello spettacolo. Ma poi, dopo qualche minuto, mi hanno dato più
calore che nu furn a pizz”.</span></div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">E dal pubblico di Montréal, cosa ti aspetti? </span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">“Penso che questa volta
l'accoglienza sarà ancora più calorosa. Il pubblico sa più o meno cosa
aspettarsi da me, anche se ho tutta l'intenzione di sorprenderli ancora.
Montreal è una città che ho molto a cuore perchè mi fa sentire a casa. È molto
europea”.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Rivolgi
un appello ai nostri lettori e al tuo pubblico. </span></b><span style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">“Se volete passare una serata a
ridere e a cantare allora domenica15 giugno venite tutti al Centro Leonardo da
Vinci. Il posto giusto per chi crede nell'amore e vuole dimenticare un po' i
problemi della vita”. <b><i>(V.G.)</i></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-53933108632689915502014-06-03T09:27:00.000-07:002014-06-03T09:30:01.210-07:00Il giudice Discepola: istruzione e orgoglio italiano<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<i>I giuristi italo-canadesi hanno onorato i 36 anni di
carriera del magistrato nato ad Avellino</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Montréal – In genere i giudici vengono percepiti come rigidi
e severi, sempre seriosi, antipatici, immuni dalle tentazioni, scevri da ogni
debolezza. Niente di più sbagliato. Perché i giudici possono essere anche
umili, ironici, sensibili e simpaticissimi. Proprio come Antonio Discepola,
giudice della Corte municipale di Montréal, al quale il 30 maggio ha reso omaggio
l’Associazione dei giuristi italo-canadesi del Québec in occasione del
banchetto annuale che quest’anno, nella cornice della sala da ricevimento Le
Rizz ed alla presenza di quasi 300 invitati, ha celebrato il 10º anniversario
di fondazione. Tra le personalità presenti, ricordiamo: il Console d’Italia
Enrico Padula accompagnato dalla consorte Milena; Jean-François Buffoni,
giudice alla Corte superiore del Quebec; l’avvocato Carmine Mercadante, i
deputati Massimo Pacetti e Rita de Santis, Joe Borsellino, presidente del
Consiglio di amministrazione del Centro Leonardo da Vinci; Pino Asaro,
presidente del Congresso; il Sen. Basilio Giordano e la Sen. Marisa Ferretti
Barth; il consigliere di Saint Léonard Dominic Perri ed il Commissario
scolastico Vincenzo Galati. L’associazione, fondata il 29 maggio del 2002, ha dedicato la serata ai 36 anni di carriera del giudice Antonio Discepola, nato a Volturara Irpina (Avellino) il 25 gennaio del
1951, laureato in Legge nel 1978 e membro fondatore del sodalizio. A coordinare gli interventi
sul palco, intervallati dalla musica di Perry Canestrari, sono stati la vice
presidente Anna Colarusso, avvocato dello studio legale Kaperonis &
Colarusso, e Dino Mazzone, direttore esecutivo della Fondazione The
Marianopolis Millennium e presidente della ‘National Italian-American Bar
Association’, entrambi membri-fondatori dell’organismo. Il presidente
dell’Associazione, Philippe Messina, ha ricordato i tre obiettivi del sodalizio: garantire
agli italo-quebecchesi il<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ruolo che
meritano nella società, il sostegno a chi sceglie questa professione e la
salvaguardia dei diritti di tutti i membri della Comunità. Il Console Padula,
dal canto suo, ha sottolineato come l’abbinamento tra la cultura giuridica
italiana, di matrice romana, e quella nordamericana, di ispirazione
anglosassone, rappresenti un interessante ponte tra due culture giuridiche
fondamentali. Quindi è stata la volta del
giudice Discepola, che ha reso omaggio alle sue origini e all’educazione
ricevuta dai genitori, con un discorso molto profondo, rotto, a tratti, dalla
commozione ma stemperato da una sagace ironia. Cominciando da un retroscena
sulla sua candidatura ad ospite d’onore della serata: “Ho detto subito di no,
giustificandomi con la necessità di invitare un personaggio in grado di
riempire la sala: oggi siete tanti quanti erano presenti alla serata in onore del giudice della Corte
Suprema Iacobucci. Grazie per la generosità”. Sull’Associazione: “A coloro che
dicevano che non sarebbe durata più di 3 anni, ho sempre ribattuto che, se i
nostri antenati sono riusciti a costruire un impero, noi ce la saremmo potuto
cavare altrettanto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>bene”. Poi sulla sua
infanzia: “Sono nato in un piccolo paese senza acqua corrente, elettricità e
libri. I miei genitori non sono mai andati a scuola e mi rimproveravano
scagliandomi addosso anche le scarpe. Non mi hanno mai detto ‘Ti vogliamo
bene’, non era necessario: sapevano che facevano tanti sacrifici per il mio
futuro. Sono stati duri con me, è vero, ma solo per farmi diventare una buona persona.
Mio padre mi diceva sempre: ‘Bisogna studiare, per dimostrare di cosa siamo
capaci; per uscire dalla povertà, è necessaria l’istruzione. Inutile perdere
tempo a lagnarci’”. Quindi il riferimento alla Commissione Charbonneau: “Basta
lamentarci: lavoriamo ancora di più e preserviamo con orgoglio le nostre
origini: siamo i discendenti di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Meucci,
Amerigo Vespucci, Verrazzano, Giovanni Caboto. Guardiamo al passato con
fierezza: siamo come l’oro che non si sporca mai”. Sulla sua professione: “Un
inglese diceva: ‘Basta essere dei gentiluomini e, se si conosce un pò di legge,
tanto meglio’. Di certo, se vi riesce difficile prendere decisioni, questo
mestiere non fa per voi”. Infine una sorta di testamento per le nuove generazioni:
“Sono sei gli ideali che i nostri antenati ci hanno lasciato: pensiero, azione,
sacrificio, dignità, forza e concordia: fatene tesoro”. Ideali che sicuramente
sono rimasti scolpiti nel cuore e nella mente dei tre giovani italiani studenti
in Legge, a cui sono andate tre borse di studio da 1.000 $: Marcus Moore (McGill University
Law School),
Hugo St-Laurent (Université de Laval) e Kimberly Parisi (Université de
Montréal). Essere italiani, oggi, è un motivo di orgoglio. Esserlo da giudici è
una responsabilità, ma anche una sfida per riscattare le ingiustizie subìte dai
nostri padri o dai nostri nonni. (V.G.
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-82178282542309605002014-06-03T09:22:00.001-07:002014-06-03T09:25:17.853-07:00Sempre più italiani scelgono il Canada<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
Lo dicono i dati ufficiali del Ministero dell’Immigrazione. Ma i numeri restano bassi, se paragonati alle ondate del secolo scorso e ai nuovi arrivi da Paesi emergenti
come Cina, India e Filippine
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ottawa
– Gli italiani che nel 2013 sono diventati residenti permanenti sono 823,
ovvero il 139% in più rispetto al 2005. I numeri restano decisamente bassi, se
paragonati alle ondate del
secolo scorso, soprattutto nel dopoguerra (dal ’46 al ’55: 130.752 ingressi;
dal ’56 al ’65: 216.982; dal ’66 al ’75: 126.540; dall’ ’86 al ’95: 7.872 e dal
’96 al 2005: 4.794), ma l’inversione di tendenza appare evidente. Anche se
siamo lontani anni luce dai 3 Paesi che rappresentano i “serbatoi” più
importanti del Canada: 34mila residenti permanenti
dalla Cina, 33mila dall’India e 30mila dalle Filippine. Ad illustrare la
situazione dell’immigrazione italiana in Canada
sono stati, il 16 maggio scorso, a Toronto,
il Ministro della Cittadinanza e dell’Immigrazione Chris Alexander, il Ministro
del Multiculturalismo Jason Kenney e il collega responsabile dei Veterani,
Julian Fantino. Rispetto al 2005, i residenti permanenti sono più che
raddoppiati: da 344 sono passati a 823, ovvero il 139% in più. Inoltre, sempre
nel 2013, 421 studenti italiani, il 90% in più rispetto al 2005, hanno scelto
il Paese degli Aceri per completare la loro formazione accademica. Dopo un
periodo di lunga e costante discesa degli ingressi dal Belpaese (dal 1967 con
un picco di 31.635 al 2005 con soltanto 344 residenti, ovvero un ribasso del
99%), l’immigrazione italiana in Canada ha cominciato lentamente a risalire.
Tra i nuovi residenti permanenti, quelli che rientrano nella categoria della
‘classe economica’ (coloro, cioè, che sono stati accettati perché hanno una
somma da investire o sono in possesso di un contratto di lavoro) sono quasi
triplicati negli ultimi 10 anni. L’anno scorso il Canada
ha accolto 500 investitori dall’Italia, un aumento del 200% rispetto al 2003. L’inversione di
tendenza riguarda anche la categoria della ‘classe familiare’
(ricongiungimenti), che ha visto 294 nuovi residenti, il numero più alto in
quasi 20 anni. In generale, dal 2006 ad oggi, il Canada ha accolto in media 250 mila
persone da tutto il mondo. Dal 1946, gli italiani che hanno scelto di vivere in
Canada
sono più di 500 mila. A fare la differenza, nel 1967, è stata la riforma
dell’immigrazione, basata sul “sistema a punti”: i richiedenti dovevano
totalizzare più punti possibili (in una scala da 0 a 100), tenendo conto di 9
fattori, tra cui educazione (20), età (10) e conoscenza dell’inglese e del francese (10).
Fattori che hanno scoraggiato, di fatto, la domanda italiana, essendo gli
immigrati del
Belpaese del tempo quasi tutti analfabeti, e quindi impiegabili solo come
manodopera. Oggi gli italiani, complice un mercato del lavoro bloccato, hanno ripreso ad
emigrare: secondo l’Istat, solo negli ultimi cinque anni quasi 100 mila giovani
(94mila, per la precisione) sono espatriati. Sono giovani e laureati. Metà di
chi ‘scappa’ si ferma, però, in Europa. Ma la nuova frontiera è l’est: nei
primi mesi del 2014 oltre 6 mila italiani sono andati ad abitare a Mosca; così
come, dal 2011, gli Italiani che vivono a Budapest sono decuplicati, da 400 a
4mila. Senza dimenticare i 3.500 italiani che nel 2013 sono emigrati in Cina.
Il Canada resta una meta ambita, ma non riscalda il cuore come qualche decennio
fa: chi lascia il Vecchio Continente, punta a rifarsi una vita in Europa o in
Oriente. (V.G.)</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-54510894037326990282014-06-03T09:14:00.001-07:002014-06-03T09:19:06.912-07:00Gli italiani di Montréal celebrano la Repubblica<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
Dieci anni dopo, la Festa Nazionale è tornata ad essere un
evento popolare</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Circa 800 persone hanno partecipato al 68º anniversario
della Festa Nazionale sul belvedere di Mont-Royal: per un giorno la bandiera
tricolore ha sventolato su tutta la città, a dimostrazione che ormai la
Comunità Italiana è una realtà perfettamente integrata nella società
quebecchese e contribuisce attivamente allo sviluppo della metropoli
</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Montréal –<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel 2004
aveva salutato tutti i connazionali, in qualità di Console Generale, a
conclusione della Festa della Repubblica che si era tenuta al Centro Leonardo
da Vinci, a Saint Léonard.
Una festa aperta a tutti, senza inviti. Dieci anni dopo, questa volta nelle
vesti di Ambasciatore d’Italia a Ottawa,
Gian Lorenzo Cornado ha salutato gli italo-canadesi accorsi, il primo giugno
scorso, nel maestoso e suggestivo Chalet Du Mont Royal, nel cuore verde della
città, di fronte al panorama mozzafiato di Montréal. Un ritorno al passato
graditissimo, un bagno di folla per rafforzare ancora di più l’orgoglio
italiano, simboleggiato dalla bandiera tricolore, che per un giorno </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
ha sventolato su tutta la città. Un sentimento condiviso dai
circa 800 connazionali che hanno risposto all’appello lanciato dal Consolato in
rappresentanza del
mondo associazionistico, della cultura, dell’imprenditoria, dei media e della
politica quebecchese, canadese e montrealese. Tra le personalità presenti,
oltre all’Ambasciatore Cornado ed al Console generale Enrico Padula, ricordiamo
(impossibile elencarli tutti per motivi di spazio): il Sindaco di Montréal
Denis Coderre; Robert Poëti, Ministro dei Trasporti e responsabile della
regione di Montréal, il deputato federale Massimo Pacetti, la sua omologa
provinciale Rita de Santis; Giovanna Giordano, presidente del Comites di
Montréal, Pino Asaro, presidente del Congresso, sezione Québec, e il Senatore
Basilio Giordano. Davvero emozionante l’inizio della cerimonia, con gli inni
nazionali, canadese e italiano, intonati dal coro polifonico degli Alpini di Montréal. Ad
allietare il pomeriggio anche la Banda Gentile, otto fisarmonicisti e Tony
Commodari con la sua chitarra (tutti sotto l'attenta supervisione di Roberto
Medile). Nel suo saluto rivolto agli ospiti, il Console Padula ha dichiarato:
“Quest’anno celebriamo la festa su Mont-Royal, abbracciando con la vista tutta
la città: in questo modo possiamo ammirare tutto quello che la Comunità
italiana di Montréal ha realizzato nel corso dei decenni, il suo contributo
fondamentale alla storia di questa bella e vibrante città del
Nord America.
Oggi gli italiani vivono ovunque nella città: da Saint Léonard e RDP fino a
Lasalle, nel West Island e a Laval.
Per questo motivo, la Comunità italiana ha tutto il diritto di celebrare la
loro Festa Nazionale al centro della metropoli. La Festa della Repubblica è la
vostra Festa, perché celebra il legame che non avete mai spezzato con la
Madrepatria. Un elemento forte di questo legame è la lingua, di cui avete
mantenuto una conoscenza chiara e diffusa. Ora tocca ai vostri figli
apprenderla e studiarla anche nelle scuole che frequentano”. Il Sindaco
Coderre, dal canto suo, è parso particolarmente a suo agio, azzardando anche
qualche parola in italiano: “La festa del
2 giugno è molto importante: dopo essersi battuta contro il fascismo, l’Italia
ha scelto la democrazia diventando una Repubblica. Oggi celebriamo anche il
contributo che la Comunità Italiana ha fornito alla crescita di Montréal e del
Québec: sul piano culturale, gastronomico, imprenditoriale, delle finanze e
degli affari. Di tutto questo siamo fieri e vi ringraziamo di cuore”. Il
Ministro Robert Poeti non perde occasione di ricordare le sue origini
tricolori: “Buonasera a tutti. Devo dirvi subito che sono italiano: mio padre
si chiamava Orlando Poeti. In Québec esiste una Comunità Italiana molto forte:
in tanti si sono distinti nelle scienze, nella cultura, nell’arte, negli affari
e sono presenti da molto tempo, ormai, all’Assemblea Nazionale. L’Italia è un
partner economico importante per il prestigio e l’eccezionale qualità dei suoi
prodotti. E lo diventerà sempre di più grazie all’accordo di libero scambio tra
Canada
ed Unione Europea. Sono fiero di essere italiano, così come sono fiero di
essere canadese, quebecchese e montrealese”. A chiudere i discorsi, è stato
l’Ambasciatore Cornado: “Quest’anno abbiamo voluto organizzare le celebrazioni
insieme alla Comunità Italiana perché la Festa della Repubblica non sarà mai
più una festa a inviti, ma comunitaria, di tutti gli italiani, la vostra festa.
Sono fiero di essere uno di voi e sono qui per testimoniare l’affetto, il
rispetto e l’ammirazione che il vostro Paese nutre nei vostri confronti. Vi
ringrazio, in particolare, per avermi fatto scoprire la vostra Italia, quella
che avete ricreato qui in Canada,
a migliaia di chilometri dai vostri luoghi di origine. Un'Italia che si è fatta
apprezzare e si è fatta valere ed oggi è un fulgido esempio per il nostro Paese
e per le altre comunità italiane nel mondo. Siete i migliori Ambasciatori
italiani in Canada
e Ambasciatori canadesi in Italia. In questo giorno così importante voglio
esprimere il vivo auspicio che i nostri due Marò,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Massimiliano Latorre e Salvatore Girone,
illegittimamente trattenuti in India, possano fare presto rientro in Patria e riabbracciare
le loro famiglie. Tutta l’Italia è con loro, tutte le Comunità italiane nel
mondo sono con loro: sono degli eroi e dobbiamo essere orgogliosi di loro. Se
avete una bandiera italiana, esponetela alla finestra o davanti alle vostre
case e guardatela sempre con orgoglio. Perché il tricolore rappresenta la
vostra Patria di origine, la vostra identità, la vostra lingua, la vostra
cultura e la vostra storia: la storia di un grande Paese e di un grande Popolo.
Viva l'Italia, viva il Canada,
viva il Québec, viva Montréal e viva la meravigliosa Comunità italiana”. (V.G.)</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-64378508648730706762014-05-14T08:37:00.000-07:002014-05-14T08:37:23.654-07:00MLS, Sporting: 3 sberle all’Impact<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial;"> </span></i><i><span style="font-family: Arial;"><span style="mso-spacerun: yes;"></span>I tifosi invocano Marco Schallibaum e il
presidente Joey Saputo promette cambiamenti</span></i>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">La
misura è colma e la pazienza è finita. I tifosi dell’Impact non ci stanno più:
dopo l’ennesima sconfitta (0-3), maturata sabato scorso contro i Campioni in
carica dello Sporting
Kansac City
(che avevano già bastonato 4-0 i montrealesi il 19 aprile), gli ultras hanno
contestato senza mezzi termini la società, mettendo alla berlina l’allenatore
Frank Klopas e il direttore sportivo Nick De Santis. E scandendo a più riprese
il cognome dell’ex allenatore Marco Schallibaum, rimasto nel cuore dei fan per
la sua personalità focosa e agguerrita. Un atteggiamento (spesso anche un limite,
viste le tante squalifiche collezionate dal “vulcano svizzero” per le proteste
sopra le righe) che la squadra faceva sua sul rettangolo di gioco. E che la
tifoseria apprezzava, a prescindere dal risultato al triplice fischio finale.
Oggi manca proprio quella: la cattiveria agonistica, la voglia, la
determinazione, la capacità di soffrire e di combattere fino all’ultimo minuto.
La squadra scende in campo impaurita e quasi sempre sfilacciata tra i reparti:
gli schemi sono ancora macchinosi, gli errori (soprattutto di deconcentrazione)
si moltiplicano e in attacco le palle-gol latitano. Di chi è la colpa? Come in
tutte le cose, la verità sta nel mezzo: il gioco del neo allenatore non sembra aver
attecchito tra i giocatori, che sono scarichi e forse non si applicano
abbastanza, mentre la società non ha fatto un mercato all’altezza. Anzi: non ha
praticamente fatto mercato. È un concorso di colpa. Ora spetta al presidente
Joey Saputo scendere in campo in prima persona, prendere in mano la situazione
e apportare i giusti cambiamenti (anche dolorosi) per il bene della squadra. Un
tweet post-partita del
presidente sembra andare proprio in questa direzione: “I nostri tifosi meritano
di meglio, garantisco che ci saranno cambiamenti”. Ai proclami adesso dovranno
seguire i fatti. Sulla partita c’è poco da dire. Di fronte a circa 15 mila
spettattori attirati da un bel sole primaverile, l’Impact scende in campo senza
gli infortunati Di Vaio e Ferrari e lo squalificato Camara. Resiste 18 minuti,
poi il crollo. La prima sberla è di Dwyer, che trasforma un rigore per un fallo
di mano in area di rigore di Warner, giustamente espulso. Il raddoppio è
nell’aria. E infatti arriva puntuale al 34′: Nagamura accompagna in rete la
palla invitante di Myers dalla destra. Gli ospiti non vanno mai sotto pressione
e controllano la partita in scioltezza, tanto che, a fine primo tempo,
sfoggiano un possesso palla pari al 75%. Non c’è partita. Il ‘calvario’, però,
continua per altri 45 minuti: lo Sporting gira la palla senza fretta (e
soprattutto senza opposizione)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fino a
trovare la rete della sicurezza al 64’ ancora con Dwyer, bravo ad insaccare con
un diagonale. Romero, Bernier e Gonzalez per Nyassi, Felipe e McInerney non
cambiano di una virgola l’inerzia di una gara che lo Sporting ha controllato
senza affanni dall’inizio alla fine. L’Impact può ripartire subito: già
mercoledì 14 maggio, alle 19, allo stadio Saputo, contro Edmonton,
per la semifinale di ritorno del
Campionato Canadese Amway, quando sarà chiamato a ribaltare il 2-1 dell’andata.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-52501558172866566032014-05-14T08:29:00.000-07:002014-05-14T08:36:13.189-07:00Ottawa, Harper commemora i caduti in Afghanistan<!--[if gte mso 9]><xml>
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<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
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</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;"></span><span style="font-family: Arial;">Ottawa</span><span style="font-family: Arial;"> - Un'atmosfera solenne regnava sulla collina del Parlamento, venerdì
scorso, 9 maggio, in occasione della “Giornata Nazionale della commemorazione
della missione in Afghanistan”
(iniziata nel 2002 e conclusa il 31 marzo 2014), che si è tenuta per celebrare
il coraggio e il patriottismo dei soldati caduti. Centocinquantotto (158) - tra
soldati, diplomatici, giornalisti e civili canadesi – sono state le persone che
hanno perso la vita nel corso di questi ultimi 12 anni, 2000 i feriti e oltre
40mila i canadesi che, a vario titolo, hanno partecipato alla lotta ad Al-Qaïda
dopo il sanguinoso attentato dell’11 settembre 2001. La commemorazione ha preso
il via la mattina presto al Senato: insieme alle famiglie dei soldati
scomparsi, c’erano il Primo Ministro Stephen Harper, il Governatore Generale
David Johnston, il Capo di Stato maggiore della Difesa, Tom Lawson, ed il
Ministro della Difesa Nazionale, Rob Nicholson. A mezzogiorno, una parata
d’onore - formata da 300 membri delle Forze armate, 32 della GRC (Gendarmerie
Royale du Canada) e della Polizia locale, oltre a 50 civili - è partita dal
Museo canadese della guerra, al centro di Ottawa,
per dirigersi verso il Parlamento. Giunto a Parliament Hill, il corteo è stato
accolto dal Governatore Generale e Comandante in capo del Paese, che ha passato
in rassegna le sue truppe. Dopo 21 colpi di cannone, un colpo di fucile ha
segnato l’inizio di un periodo di silenzio di 2 minuti, interrotto solo dal
rombo degli aerei militari - tra cui gli Airbus CC150, gli Hercules C130 e gli
elicotteri CH146 - che in quel momento solcavano i cieli di Ottawa. “È stata
una missione lunga e difficile”, ha ammesso Harper davanti alle migliaia di
persone accorse sulla collina del Parlamento. “Questa Giornata Nazionale della
commemorazione, la prima nella storia del Canada – ha
sottolineato - è un'occasione unica per ringraziare tutti quegli uomini e
quelle donne che hanno combattuto ed hanno servizo il nostro Paese”. “I nostri
soldati sono stati forti – ha aggiunto -<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>e il Canada
li ha sempre sostenuti con forza e convinzione”. "Grazie al vostro
coraggio – ha concluso il Primo Ministro, omaggiando i caduti – oggi il Canada è più
sicuro: la rete di terroristi che voleva distruggere la nostra pace e il nostro
modo di vivere non potrà più usare l'Afghanistan come il suo santuario".</span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-69962859229360395382014-05-14T08:24:00.000-07:002014-05-14T08:24:46.190-07:00Denis Coderre: Montréal è una città europea<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u><span style="font-family: Arial;">Il
Sindaco incontra i suoi omologhi di Lione, Bruxelles e Parigi</span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoSi4jWgtu98e9rU36xuPRA9rm80I0M1fqyVVP48i3bVtoO3Mn853zitX4faepQeqIfPIzoeHY5iW-jyKpTxGiQOJjrGSYPZ4dIGqX3YcbSiiIddippGOp2gLBPNfNRHYwbmOVbbZi7CeH/s1600/704944-denis-coderre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoSi4jWgtu98e9rU36xuPRA9rm80I0M1fqyVVP48i3bVtoO3Mn853zitX4faepQeqIfPIzoeHY5iW-jyKpTxGiQOJjrGSYPZ4dIGqX3YcbSiiIddippGOp2gLBPNfNRHYwbmOVbbZi7CeH/s1600/704944-denis-coderre.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial;"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Montréal
- Lunedì scorso il Sindaco di Montréal, Denis Coderre, ha attraversato l’oceano
per rafforzare il legame con l’Europa, in particolare con Lione, Bruxelles e
Parigi, e per ribadire il ruolo da protagonista della sua città nel mondo della
francofonia. Insieme a lui sono partiti anche Philippe Schnobb, presidente
della Società di trasporto di Montréal (STM), e Dominique Anglade, presidente
di “Montréal International”. Prima di partire, Coderre è apparso piuttosto
sollevato: “L’autoflagellazione è finita: abbiamo vissuto delle situazioni
particolari nel recente passato, ma ora è tutto alle spalle. Guardando al
futuro, voglio restituire a Montréal il suo ruolo di metropoli”. Dentro e fuori
i confini nazionali. “Montréal vanta una posizione geopolitica importante - ha
aggiunto -: è una città europea in un contesto nordamericano e, in
quest’ottica, è necessario ridefinire tutti i gemellaggi con le più grandi
città del
mondo”. Il Primo Cittadino ha in agenda un incontro con il suo omologo di
Lione, con cui esiste una partnership economica che dura da 35 anni; poi si
dirigerà verso Parigi, dove potrà fare la conoscenza della neo-eletta Anne
Hidalgo, per poi concludere il viaggio a Bruxelles, in Belgio, dove proverà a
tessere nuovi rapporti economici. Tra i temi che Coderre affonterà, ci sono
anche lo sviluppo digitale di città sempre più “intelligenti” e
l’ottimizzazione della gestione del
trasporto pubblico. Coderre vuole restituire a Montréal “un ruolo importante
sulla scena internazionale”. Eletto lo scorso novembre, il sindaco è convinto che la
città quebecchese debba ricoprire un ruolo-chiave nello "sviluppo
economico, sociale e sostenibile", anche alla luce del fatto che, entro 20 anni, i tre quarti
della popolazione risiederà in aree urbane.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Per riconquistare il suo ‘rango’, Montréal deve tornare a far parte di
“Metropolis”, l’Associazione mondiale delle grandi città, di cui fanno già
parte Parigi e Bruxelles. Oltre a prendersi nuove responsabilità all’interno di
organizzazioni municipali internazionali, come l’Associazione internazionale
dei sindaci francofoni (AIMF). Per questo motivo, nell’agenda degli incontri
c’è anche quello con Abdou Diouf, segretario generale dell’Organizzazione
internazionale della Francofonia (OIF). Montréal, insomma, mira a diventare un
“centro nevralgico” per il commercio di beni e servizi. Con l'accordo di libero
scambio siglato tra Unione Europea e Canada,
che dovrebbe entrare in vigore nel 2016, "beneficeremo dell’impatto
maggiore di questa liberalizzazione del
commercio tra le due sponde dell’Atlantico, – ha concluso Coderre - visto che
Montréal rappresenta la porta d’ingresso per gli Stati Uniti”.</span>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-91727055102709132162014-05-06T07:55:00.004-07:002014-05-06T19:09:23.375-07:00L'INTERVISTA - Carlo Lucarelli: racconto il male per combatterlo<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="ecxmsonormal">
<b><span style="font-family: Arial;"></span></b></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnhhcOlv-kJ9ggBKPmcP528CrQ0cG3LNnKcuH_dSgNdMDFnUNGl_wXZhcg3pn8c59At4hy4Z8_ZWaj96srSYtMX6HZAB3BQnsThb3wsZ-PHo5DvRlGav9jAvrGcmsAy4eqR54ndphc_pQK/s1600/film-carlo-lucarelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnhhcOlv-kJ9ggBKPmcP528CrQ0cG3LNnKcuH_dSgNdMDFnUNGl_wXZhcg3pn8c59At4hy4Z8_ZWaj96srSYtMX6HZAB3BQnsThb3wsZ-PHo5DvRlGav9jAvrGcmsAy4eqR54ndphc_pQK/s1600/film-carlo-lucarelli.jpg" height="160" width="320"></a></i></div>
<br>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial;">A Montréal per ‘Metropolis Blu’, lo scrittore giallista, celebre
per le trasmissioni tv sui misteri insoluti del Belpaese, ci svela il
segreto del
suo successo anche all’estero</span></i></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;"></span></b><span style="font-family: Arial;">È stato lo scrittore
giallista <b>Carlo Lucarelli</b>, il re del
noir italiano, a rappresentare l'Italia alla 16ª edizione del festival letterario “Metropolis Bleu
Met” di Montréal (28 aprile-5 maggio). “In circa 20 anni ha scritto 30 libri,
numerosi saggi, ha realizzato film e una serie infinita di programmi televisivi.
Se va avanti così, quanto a prolificità, oscurerà Georges Simenon”, ha
detto di lui il critico televisivo Aldo Grasso. I suoi romanzi: “L’estate
torbida” (1991), “Indagine non autorizzata” (1993), “Via delle oche” (1996),
Almost Blue (1997), “Il giorno del Lupo” (1998), “L’isola dell’angelo caduto”
(1999), “Laura di Rimini” (2001), “L’ottava vibrazione” (2008) e “Il sogno di
volare” (2013). Per la Rai ha condotto “Mistero in Blu”, successivamente “Blu
notte” e “Blu Notte Misteri italiani”, quindi “Lucarelli racconta”, passando in
rassegna l'ultimo cinquantennio della storia italiana attraverso i suoi misteri
insoluti. Dal 25 aprile è tornato in onda con la “Tredicesima ora”, raccontando
percorsi di ribellioni e di riscatto, vicende individuali ma emblematiche. </span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>I
suoi libri sono tradotti in tantissime lingue.</b> “Mi piace essere letto anche
fuori dai confini nazionali. Quello con l’estero, però, è un rapporto
difficile: le storie sono ancorate alla realtà italiana, difficili da capire,
soprattutto se riguardano le dinamiche della politica, della finanza e della
criminalità organizzata”. </span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>La traduzione non aiuta.</b> “Rendere il
linguaggio gergale bolognese in un equivalente australiano non è facile. Lo
scrittore italiano, però, alla fine si fa capire. Basti pensare a Camilleri,
che parla di una Sicilia tutta sua, in un siciliano inventato da lui: dovrebbe
essere un autore intraducibile e invece ha un successo enorme perché racconta
molto bene un’Italia che interessa e che appassiona”.<b> </b></span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Soprattutto se si
parla di sangue e omicidi. </b>“Scrivere della parte oscura significa scrivere
anche di quella chiara. Parliamo di mafia e la gente si arrabbia. E invece no,
perché parliamo anche di antimafia, dell’altra Italia. Di sicuro riusciamo a
rendere le emozioni del
nostro Paese e a suscitare interesse. All’estero la gente studia la lingua e
cultura italiana dopo aver visto un bel film, letto un bel libro o aver
mangiato un buon piatto. Ecco, noi facciamo questo: serviamo da apripista”. <b> </b></span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Da
dove nasce la passione per il giallo? </b>“Da giovanissimo mi misi a leggere i
romanzi di Giorgio Scerbanenco e fu una rivelazione: la tecnica del mistero ti racconta
una cosa importante ma non te la dice subito. Scrivere romanzi noir
riveste anche una funzione civile: ci sono delle cose che non ci piacciono,
ma le raccontiamo per cambiarle. Uso l’espediente narrativo del noir anche in tv per catturare
l’attenzione. Poi la forza sta nella storia. Ho comiciato con la cronaca nera e
gli intrecci tra soldi, sesso e potere. Quindi sono passato a casi più
complessi che hanno a che fare con politica, finanza, stragi e terrorismo,
difficili da raccontare e istintivamente noiose. Ecco: lì il giallo mi ha
aiutato”. <b> </b></span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Un approccio che lei propone anche per la ‘Tredicesima ora’. </b>“Raccontiamo
delle storie che aprono una finestra su un problema più generale. La narrazione
comincia dal punto di svolta nella vita di una persona. E proprio da questo
momento comincia una narrazione a ritroso che, tassello dopo tassello,
accompagna lo spettatore dall’ignoto verso il noto. È un’evoluzione del racconto portato
avanti negli ultimi 13 anni con ‘Blu notte’: abbiamo raccontato i crimini, poi
le grandi criminalità organizzate, ora storie apparentemente piccole.
Confrontarmi con vicende personali mi dà la possibilità di fare l’autore e non
lo storico: posso metterci le mie immagini, le mie parole, racconto l’animo di
una persona”. <b> </b></span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Forse sarebbe il caso di tornare sui grandi misteri italiani alla luce della recente desecretazione dei documenti sulle stragi. </b>“Ci
torneremo: in passato abbiamo potuto raccontare le cose in maniera molto
dubitativa, come la strage di Ustica, fermandoci alla verità giudiziaria. Se
salteranno fuori altre verità, faremo finalmente delle trasmissioni senza
condizionali”. </span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b><br></b></span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b>La criminalità oggi.</b> “La microcriminalità è meno
pericolosa di quella che sta dietro: non soltanto quella organizzata, ma
anche ambientale, strutturale, di una certa politica e di una certa finanza. È
questa quella che mi fa più paura, perché corrode il sistema”.</span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b><br></b></span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b>L’assassino
perfetto oggi non è più il maggiordomo. </b>“Probabilmente è il padrone”. </span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b><br></b></span></div><div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"><b>L’immagine
della criminalità nostrana esportata da film come ‘Il Padrino’, ‘Scarface’ o
serie come “I Sopranos” fa quasi parte del Made in Italy e ‘affascina’ moltissimi
connazionali. </b> </span><br>
<span style="font-family: Arial;">“Non è sbagliato fare cose sulla mafia, però bisogna
raccontare tutto. Quando si fa ‘Il capo dei capi’, non si deve mai perdere di
vista il fatto che stiamo parlando di gente che ammazza. Joe Pesci di
“GoodFellas” è il ritratto di un personaggio reale. Ma quando poi massacra un
poveraccio per terra, non ci può più stare simpatico. Alla fine quelli come lui
finiscono tutti male. Scarface muore, ma i suoi fans dicono: ‘Tanto quello è
solo un film”. Si fermano prima. Scarface è vero fino a quando ha successo.
Ecco: devono prendere tutto il pacchetto, fino alla fine. Parlare di certe
cose, ti permette di raccontare - a chi è vittima di questa fascinazione -
che Peppino Impastato, Falcone e Borsellino sono altrettanto affascinanti. È bello giocare col negativo, è il mio mestiere: la regina cattiva è sempre
più affascinante di Biancaneve. Il punto è che, se fai una fiction su Totò Riina, ci metti pure che uccide i bambini, senza aver paura che la gente cambi
canale”. </span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Emigrazione argomento di una sua prossima storia? </b>“Ho sempre
pensato che uno scrive quello che conosce. È per questo che ho ambientato molte
mie storie a Bologna, diventata quasi la
metafora del
mondo. Però se vuoi raccontare l’Italia devi raccontare anche quella
all’estero. Scriverò sicuramente un libro sugli italiani all’estero senza che
si ammazzi nessuno. Ma prima devo documentarmi”. <b> </b></span><br>
<br>
<span style="font-family: Arial;"><b>Il suo messaggio ai
giovani. </b>“È finito il tempo dei compromessi: i giovani di oggi o decidono
di dare un taglio netto con i cattivi comportamenti del passato oppure il futuro non ce l’hanno
più”. </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-73001642734996985192014-05-06T07:51:00.001-07:002014-05-06T07:52:30.064-07:00“D!SEGNO 2014”: fino all’11 maggio a Montréal<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="ecxmsonormal">
<b><span style="font-family: Arial;">Un nuovo logo e una
mostra su arte, architettura e design</span></b></div>
<div class="ecxmsonormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia-F-iAwx0t8Bhex0W1RKuEVmIN57uv20__B21V7kNFjXKzoEJM7opRcaIb2VmjiFFgx21aHS5xsXgh_HsX6qAd6UU1tRBIMD-yZ8mqOdSJQxS_zp9TqwlKskSFFOM1WU22IuoOEG8GVzW/s1600/10346777_10202665584255514_93801367_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia-F-iAwx0t8Bhex0W1RKuEVmIN57uv20__B21V7kNFjXKzoEJM7opRcaIb2VmjiFFgx21aHS5xsXgh_HsX6qAd6UU1tRBIMD-yZ8mqOdSJQxS_zp9TqwlKskSFFOM1WU22IuoOEG8GVzW/s1600/10346777_10202665584255514_93801367_n.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;"></span></b><b><span style="font-family: Arial;">Montreal</span></b><b><span style="font-family: Arial;"> –</span></b><span style="font-family: Arial;"> Ha
preso il via venerdì 2 maggio (e si concluderà domenica 11) la seconda
edizione di “D!SEGNO – stile di vita, moda e design nella Piccola Italia”
organizzato dalla Società di sviluppo commerciale della Piccola-Italia Mercato
Jean-Talon. La manifestazione, dedicata alla creatività e al savoir-faire
artigianale della Piccola Italia, vuole preservare e promuovere i legami
culturali e commerciali con il Belpaese e la sua contemporaneità. Sperimentare,
creare, conoscere, vivere, vedere e assaporare: queste le parole-chiave di
questa seconda edizione. Per l’occasione, la Piccola Italia si è rifatta
il ‘look’ puntando su un nuovo logo concepito dall’agenzia ‘Open’: un nuovo
marchio per rappresentare l’offerta culturale e commerciale del quartiere. Una piattaforma vivente: da
qui l’espressione tipicamente italiana “Vivere emozione”, con la lettera “V”
che diventa simbolo unificante attorno al quale si incontrano un amalgama
di ‘tessuti’ che rappresentano il tessuto urbano multigenerazione che, a sua
volta, caratterizza il quartiere identificandone i tre poli commerciali:
gastronomia, sport e cultura. “La competizione e la necessità di differenziarsi
dagli altri quartieri è diventata una necessità fondamentale”, ha spiegato
Sylvain Raymond, direttrice creatività stretegica di ‘Open’. “Articolando la
specificità della Piccola Italia in base alle emozioni che si provano ogni
giorno, da generazioni, puntiamo su ciò che veramente caratterizza il quartiere
in un contesto nordamericano”. “Non abbiamo solo cercato di rinnovare la nostra
immagine – ha sottolineato Roberto Tassinario, direttore generale della
SDC-Piccola Italia Mercato Jean-Talon – ma anche di rendere evidente l’aria
fresca che soffia sul quartiere da qualche anno a questa parta”. Tra le
attività da non perdere, la mostra “D!SEGNO 2014”, in programma dall’8 all’11
maggio alla Casa d’Italia (505, rue Jean-Talon Est). Una mostra che si pone
come momento di dialogo e di conoscenza tra progetti innovativi che ruotano
attorno alla Piccola Italia e le tendenze attuali dell’arte, dell’architettura
e del design
in Italia. Varia ed interessante la lista degli espositori. Design, arti
visive e architettura: Atelier Barda, Avant scène, Bijouterie Italienne,
Domus, D’Onofrio Architecture+Design, Ducati Montréal, Galleria d’arte Studio
Legale di Napoli (Veronica Bisesti, Salvatore Manzi, Ciro Vitale), Galileo -
parco scientifico e tecnologico di Padova, Il Gioiello di Valenza, Little Mela
Design, Maison Lipari, Morelli Designers Inc., Public Design festival di
Milano, Quincaillerie Dante, Ruccolo Faubert architectes, Scuola Italiana
Design di Padova. Moda:Belladonna Rose, Camiceria Lauro, Chaussures
Cortina, Rififi, Travis Taddeo, Yossi Moyal Tailleur chemisier Stile de vita e
comunicazione: Bis Films, Design & Communication Lorenzo, Essen, Google
Cultural Institute – Made in Italy (con il sostegno di Unioncamere e del
Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali d’Italia), Agenzia di
comunicazione Open. Senza dimenticare: le porte aperte e gli aperitivi degli
atelier, le visite guidate alla scoperta dell’offerta artigianale e
gastronomica, l’esposizione di sculture di Silvio Mastrodascio, le conferenze
sul food design e sulla cucina italiana con le erbe aromatiche, il percorso
delle erbe aromatiche attraverso i ristoranti del quartiere e l’installazione
d’arte pubblica con le aiuole di Boulevard Saint-Laurent, che saranno
abbellite dalle piante di menta. Per il programma dettagliato degli eventi,
visitate il sito: http://issuu.com/petiteitalie/docs/guide.</span>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-10090329540994399792014-05-06T07:45:00.004-07:002014-05-06T07:45:52.440-07:00La Camera di Commercio Italiana in Canada apre ai giovani<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="ecxmsonormal">
<b><span style="font-family: Arial;"><br /></span></b></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial;">Inaugurata una nuova sezione che riunirà professionisti e imprenditori
sotto i 40 anni, che hanno a cuore lo sviluppo economico del Canada e,
naturalmente, dell'Italia</span></i></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFZ57DYDI5L7thZblG1wNR13e7ZF9ivpmWIoh2THMnwwQbDEwD3IY00ZQzHAEeyBwfQFeoYqW_ocF7nSpEOGyW9FOQjrXoMS3oSdaXr61rJXilOmSqF5fthkMaX1MG-6k1CtfDgvOcI_E/s1600/DSC_0982BR.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFZ57DYDI5L7thZblG1wNR13e7ZF9ivpmWIoh2THMnwwQbDEwD3IY00ZQzHAEeyBwfQFeoYqW_ocF7nSpEOGyW9FOQjrXoMS3oSdaXr61rJXilOmSqF5fthkMaX1MG-6k1CtfDgvOcI_E/s1600/DSC_0982BR.jpg" height="280" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ecxmsonormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">In
occasione del suo 50º anniversario, la Camera
di Commercio Italiana in Canada
ha lanciato una sezione ad hoc, dedicata esclusivamente ai giovani
professionisti e imprenditori dai 40 anni in giù. A celebrare la nascita della
Camera dei Giovani è stato un aperitivo-evento che ha avuto luogo il 24 aprile
scorso nella cornice degli uffici di Dentons, al 39º piano della centralissima
Place Ville-Marie. All’evento - che ha rappresentato l’occasione per
presentare il contenuto della nuova piattaforma, gli orientamenti ed il
calendario delle attività per il 2014 - hanno preso parte oltre un centinaio di
esponenti del mondo degli affari della metropoli, che hanno a cuore lo
sviluppo economico del Québec, del Canada e, naturalmente, dell'Italia, in un
contesto sempre più europeo. Ad avere l’idea di una ‘Camera dei Giovani’ è
stata Jessica Di Maria, che l’ha subito proposta alla direttrice generale
Danielle Virone, che a sua volta ha sposato in toto un progetto brillante che
mira ad un ricambio generazionale sempre più necessario: un processo ormai
imprescindibile anche per un organismo istituzionale, e quindi tradizionalmente
restìo al cambiamento, come la Camera di Commercio. Jessica, 25 anni,
avvocatessa fiscalista, è la “primus inter pares” di un comitato (senza
gerarchie) composto da altri 7 coetanei: Isabella Tirelli, Igor Calderan, Sara
De Luca, Anthony Franceschini, Luigi Pastore, Karl Biunno, Julia Colletti e
Lorenzo De Angelis. “La nostra missione – ci ha spiegato Jessica (padre di
Agrigento e madre per metà abruzzese) - è quella di sviluppare rapporti economici
nel lungo periodo tra Canada ed Europa, e in particolare tra Québec e Italia,
permettendo così ai giovani di poter beneficiare di una piattaforma condivisa
che possa facilitare le loro iniziative imprenditoriali in campi strategici
come la tecnologia, la biofarmaceutica, l’agroalimentare e l’aeronautica”. “È
una bellissima iniziativa – ha aggiunto Danielle Virone, direttrice della
Camera di Commercio - perché ogni organizzazione, per restare ancorata
all’attualità, deve necessariamente rinnovarsi. Questi giovani sono fantastici,
hanno nuove idee: la Camera esiste da 50 anni, ma deve aggiornarsi di continuo
puntando su giovani che capiscono l’importanza di sviluppare gli affari
tra due continenti. Rappresentanto il ricambio, la linfa nuova, il sangue nuovo
per proiettarsi nel futuro con fiducia ed entusiasmo”. “È un progetto
straordinario – ha sottolineato Emanuele Triassi, Presidente della Camera di
Commercio - perché bisogna assicurarsi che i giovani prendano il nostro
posto e portino avanti i nostri progetti ad alti livelli. La partecipazione e
l’entusiasmo sono molto incoraggianti: vuol dire che la nuova generazione ha un
grande interesse verso l’Italia. Noi più ‘anziani’ abbiamo l’obbligo di guidare
i giovani per fargli capire quali sono le opportunità dall’Italia e verso
l’Italia. Oggi, quando si parla di scambi commerciali, non si intendono più i
prodotti tipici di una volta, ma soprattutto
il know how e le competenze dell’industria dei cervelli. Bisogna incoraggiarli
- ha concluso - per fare sempre più scambi con i giovani italiani,
che possono così diventare i nuovi ambasciatori nelle nuove tecnologie, nella
ricerca e nell’innovazione”.(V.G.)</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-6558592554210623862014-04-29T06:51:00.001-07:002014-04-29T07:04:57.847-07:00MLS: primi 3 punti per l’Impact di Montréal <!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="TEXTE">
<span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"> </span><span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN0Lj7niHybu_CkRtl6VuJVLMoM-TnEmJ_wmK2d5jIs-Is4hY3wol8n_RZuP4RfpnuyfH0JKJiZ7kWSYcn69CdUUTyEf9pKoqhRIXaH6ZfHQSOwFNs_CUewi8m2y4QnuDUSfh0nV22Sbu3/s1600/team_mvltphi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN0Lj7niHybu_CkRtl6VuJVLMoM-TnEmJ_wmK2d5jIs-Is4hY3wol8n_RZuP4RfpnuyfH0JKJiZ7kWSYcn69CdUUTyEf9pKoqhRIXaH6ZfHQSOwFNs_CUewi8m2y4QnuDUSfh0nV22Sbu3/s1600/team_mvltphi.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="TEXTE">
<br /></div>
<div class="TEXTE" style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="letter-spacing: -.3pt; mso-font-width: 98%;">Dopo
la sonora sconfitta per 4-0 contro lo Sporting di Kansas City, l’Impact torna
allo stadio Saputo e porta a casa i primi 3 punti della stagione: è bastato un
gol del brasiliano <b>Felipe Martins</b> per piegare il Philadelphia Union
nell’ottava giornata di campionato, andata in scena sabato scorso sotto un
cielo grigio e piovoso (che ha tenuto lontano dagli spalti molti tifosi). Una
partita che ha visto per la prima volta all’opera contro le rispettive ex
squadre Andrew Wenger e Jack McInerney. Non è stata una partita spettacolare,
ma la priorità era smuovere la classifica: gli uomini di Klopas ci sono
riusciti staccandosi dal trio-fanalino di coda formato da San Jose Earthquakes,
Portland Timbers e Chicago Fire. “Può essere la svolta psicologica della
stagione - ha ammesso lo stesso allenatore a fine gara - se sapremo essere costanti e bravi ad inanellare una sequenza di successi”. Se lo
augura la curva, che durante la partita ha preso di mira il team manager Nick
De Santis (accusato di non aver portato a termine nessun colpo di mercato) con
uno striscione eloquente: “3 anni, 3 allenatori, 1 De Santis”. Contro gli
americani, l’approccio è quello giusto: l’Impact alza subito i ritmi e al 15’
trova il vantaggio con Felipe: tiro da fuori di Bernier e il brasiliano
ribadisce in rete sulla respinta, non impeccabile, dell’estremo difensore
ospite Macmath. La squadra di casa preferisce controllare la gara e respingere
gli attacchi degli avversari, neutralizzati, però, soprattutto dal n. 1
Perkins, decisivo prima su Wenger e poi su Cruz. La musica non cambia nella
ripresa: l’Impact si difende e poi riparte in contropiede. Gli americani non
mollano ma, complice anche un po’ di stanchezza, si moltiplicano gli spazi per
i padroni di casa, che sfiorano il raddoppio a più riprese con Di Vaio (fermato
per un fuorigioco inesistente), Mapp e Tissot. Il triplice fischio finale manda
tutti sotto la doccia. Soddisfatto Klopas: “Questa vittoria ha un grande valore
per il morale della squadra: possiamo allenarci forte e parlare di tattica, ma
poi è fondamentale vincere sul campo”. “Era importante fare risultato dopo un
inizio di campionato difficile”, ha detto Di Vaio, che poi ha aggiunto: “Non ero al massimo, ma non
ho voluto lasciare la squadra in un momento un po’ delicato. Non basta una
vittoria – ha poi avvertito -: bisogna continuare a lavorare per evitare degli errori
che abbiamo commesso anche oggi. Ma lo spirito di squadra è quello giusto”.
“Dietro abbiamo concesso poco -<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha sottolineato Ferrari – e sono molto contento perché non abbiamo subito gol: abbiamo
anche sofferto, ma oggi contava solo la vittoria”. La prossima partita di
campionato si gioca sabato 10 maggio, alle ore 16, di nuovo contro lo Sporting
Kansas City. Prima però, il 7 maggio, spazio alla prima gara dell’Amway
Canadian Championship. <b><i>(V.G.)</i></b></span>
</div>
<div class="TEXTE" style="text-indent: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14902465901598247018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-313790277354821907.post-44025779936939232242014-04-29T06:46:00.002-07:002014-04-29T06:46:10.294-07:00Opera di Montréal: l’Italia in scena con il “Nabucco” e “Il Barbiere di Siviglia” <!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="TEXTE" style="text-align: justify; text-indent: 0cm;">
<b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.05pt; text-transform: uppercase;">Montréal </span></b><span lang="IT" style="letter-spacing: -.05pt;">- L’Opera di Montréal, sotto la direzione
generale di <b>Pierre Dufour</b>, ha svelato nei giorni scorsi la
programmazione della sua 35ª stagione (2014-2015) ideata dal direttore
artistico <b>Michel Beaulac</b>. Con l’Italia che si conferma assoluta
protagonista, grazie alla messa in scena di capolavori come il “Nabucco” e “Il
Barbiere di Siviglia”. Ad aprire la nuova stagione operistica sarà proprio il
“Nabucco” di Giuseppe Verdi, che andrà in scena per la ‘prima’ il 20 settembre,
alle 19.30, nella Sala Wilfrid-Pelletier, con repliche il 23, 25 e 27, stesso
orario e stessa sala. Dirige il maestro Francesco Maria Colombo, regia di
Thaddeus Strassberger. “Nabucco”, originariamente “Nabuccodonosor” - terza
opera di Verdi, composta su libretto di Temistocle Solera e al debutto al
Teatro alla Scala di Milano il 9 marzo 1842 - è un affresco di un periodo
storico del popolo ebraico che illustra la condizione di schiavitù in terra
babilonese. Questo affresco si snoda su una doppia storia d’amore e gelosia tra
le figlie del re Fenena ed Abigaile con l’ebreo Ismaele. Sullo sfondo il
contrasto fra la fede nell’unico Dio degli ebrei e la divinità pagana di Belo;
la dimostrazione di forza del primo con un fulmine e con le conversioni di
Nabucco e della figlia, per finire poi con la vittoria del bene sul male
attraverso il suicidio dell’usurpatrice. Nell’Opera figura il famoso Inno “Va’
Pensiero”, il canto di dolore del popolo ebraico, deportato in Babilonia e
ridotto in schiavitù. Seguirà “Il Barbiere di Siviglia”, che andrà in scena per
la ‘prima’ l’8 novembre, alle 19.30, nella Sala Wilfrid-Pelletier, con repliche
l’11, 13 e 15, stesso orario e stessa sala. Dirige il maestro Antonino
Fogliani, regia affidata a Oriol Tomas. “Il Barbiere di Siviglia” è un’opera di
Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia “Le Barbier de
Séville ou la Précaution inutile” di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.La
Prima si tenne il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma, ma terminò fra
i fischi del pubblico fedele a Paisiello. Le repliche però furono un grande
successo che continua anche ai giorni nostri. Il conte d’Almaviava, uomo
spagnolo ricco e potente, si innamora di Rosina, una giovane orfana sivigliana,
di cui il tutore Bartolo è innamorato e deciso a sposare. Per evitare sorprese
il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con
l’esterno. Il conte d’Almaviava, per vederla e parlarle, va in incognito a
Siviglia sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e
deciso ad aiutarlo escogita con lui alcuni stratagemmi per far sì che il conte
riesca a comunicare con l’amata attraverso dei biglietti. Bartolo, intanto,
gelosissimo, decide di sposare Rosina e, per screditare l’avversario, lo
calunnia. Interviene Figaro con i suoi maneggi perchè il tutore Bortolo non
l’abbia vinta. La terza opera in programma – il 24, 27, 29 e 31 gennaio, alle
19.30, nella sala Wilfrid-Pelletier – “Samson et Dalila”, un’opera lirica in
tre atti di Camille Saint-Saëns ispirata al noto episodio biblico di Sansone e
Dalila. Spazio, quindi, a<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Silent Night”
del compositore americano Kevin Puts, in scena il 16,19, 21, 23 maggio, alle
19.30, nella sala Wilfrid-Pelletier. Per i biglietti, contattare la
biglietteria dell’Opera di Montréal<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(514
985-2258/1877 385-2222).</span></div>
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