Tuesday, April 29, 2014

L’intervista al Ministro dei Trasporti Robert Poëti: “Orgoglioso delle mie origini italiane”



Il padre, nato a Fumone (prov. di Frosinone) e immigrato a Montréal a 14 anni, lo ha chiamato ‘Robert’ perché simile da pronunciare in francese, inglese e italiano. Dopo 28 anni alla ‘Sûreté du Québec’, Couillard lo ha scelto per riscattare l’immagine di uno dei Ministeri più controversi e influenti




Più che la poesia, ci vuole la prosa: più che il fioretto, dovrà usare la sciabola per rimettere in sesto un Ministero finito sotto la lente d’ingrandimento della “Commission Charbonneau”. Il suo capo, Philippe Couillard, lo ha scelto soprattutto per questo. Lui è Robert Poëti (nella foto), nato a Montréal nel 1955, sposato e padre di Maude, per 28 anni al servizio della Polizia provinciale (Sûreté du Québec). Dopo aver  trionfato con il 70 % dei voti nel collegio di Marguerite-Bourgeoys, da giovedì è il titolare di uno dei Ministeri più ‘pesanti’ e strategici del neo-governo liberale, quello dei Trasporti. È federalista, ama andare in bici, segue il “Festival del Jazz” e “Juste pour rire” e dal 2012 vive nel quartiere di LaSalle, uno dei più “italiani” della metropoli, dopo Saint-Léonard e Rivière-des-Prairies. Una scelta non casuale, visto le sue origini italiane: il padre, di Fumone, piccolo centro della provincia di Frosinone, è immigrato a Montréal a 14 anni. “Siamo 55 Poëti in tutto in Canada – ci ha detto nel corso di un’intervista -  e sono molto fiero delle mie origini. Papà era un ristoratore esigente, lavorava 24 ore al giorno. Lo faceva perché voleva offrirmi un’istruzione migliore della sua. Ho studiato in collegio e a 18 anni sono entrato alla Sûreté du Québec, rimanendoci fino al 2004”. Non sarebbe stato più adatto il Ministero della Sicurezza pubblica? “È stata una scelta di Couillard: appena diventato leader del partito, mi ha chiesto di redigere un Codice di Etica e di Deontologia. Poi, alla luce delle accuse piovute dalla Commission Charbonneau, ha voluto affidarmi il Ministero dei Trasporti per ripristinarne l’immagine d’integrità”. Una figura di garanzia. “Dobbiamo guardare avanti: il Partito Liberale ha messo in piedi l’UPAC, il modo migliore per combattere la collusione e la corruzione. La Commissione Charbonneau fornisce informazioni utili ma non accusa nessuno, non porta nessuno in tribunale. Ci impegneremo affinché la gente ritrovi la fiducia nelle istituzioni”. I suoi rapporti con la Comunità italiana. “A LaSalle, il 18% dei cittadini è di origine italiana e, quando li incontro, dico qualche parola in italiano. Ma è ancora poco: quest’anno voglio migliorarlo. La mia parrocchia è “Madre dei Cristiani” e, quando posso, partecipo agli eventi delle associazioni. Gli Italiani sono quelli che si sono integrati meglio nella società quebecchese: oggi le nuove generazioni parlano fluentemente 3 lingue. Mio padre mi ha chiamato Robert perché, diceva, simile da pronunciare in francese, inglese e italiano. Ha scelto il mio nome in funzione delle 3 lingue. Oggi gli italiani, che sono depositari di importanti valori familiari e religiosi, partecipano attivamente all’economia del Québec e contribuiscono da anni al suo progresso”. Le sue priorità. “Innanzitutto le infrastrutture di Montréal: daremo al Sindaco Coderre una maggiore autonomia. Grazie ad una forte affinità politica, la collaborazione tra governo federale, provinciale e municipale sarà più forte. Siamo un partito federalista: le discussioni con Ottawa saranno più facili; Ottawa stessa sarà più disponibile, senza contare i buoni rapporti con il sindaco di Montréal Coderre e il Primo Cittadino di LaSalle Barbe”. La sua posizione sul pedaggio per il nuovo Ponte Champlain. “Si tratta di un ponte già esistente, peraltro il più utilizzato in Canada, che sarà ristrutturato: Ottawa dovrà rivedere la sua decisione. Cercheremo un compromesso a salvaguardia dell’accessibilità di un ponte che costituisce il motore economico di tutto il Québec”. Le opposizioni fanno notare che la metà dei Ministri ha già lavorato con Charest. “Sono persone competenti, integre e oneste. Non accetto la colpevolezza per associazione: non sono affatto convinto che dei Ministri, solo perché hanno lavorato in un certo periodo, non sono stati dei buoni Ministri. Al contrario: con Charest il Québec ha aumentato il suo peso in Canada e nel mondo. Il PLQ ha la maggioranza in Parlamento: un voto per il PLQ o contro il PQ? “Il nostro è un mandato chiaro: la gente ha capito che l’economia è la chiave di volta per un Québec prospero”. Lei è l’unico Ministro italo-canadese. “Saluto tutti gli italiani di Montréal e del Québec: per me è un motivo di orgoglio ed un grande privilegio rappresentarli all’Assemblea Nazionale”.






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