F1 – GRAN PREMIO DEL CANADA
Settimo appuntamento del Mondiale: le Mercedes sembrano
dominare, ma problemi al motore costringono Hamilton al ritiro e Rosberg a rallentare. Ne
approfitta la Red Bull, con Ricciardo che vince il primo GP della carriera e
Vettel che chiude terzo. Ferrari mai nel vivo della corsa: Alonso 6º e
Raikkonen 10°, peggio di Williams e Force India. Paura nel finale per un
brutto incidente tra Perez (penalizzato per il prossimo Gp) e Massa, per fortuna senza conseguenze
Doveva essere la
solita gara monotematica (la sfida in famiglia tra Hamilton e Rosberg) e
monocromatica (il color argento vivo della Mercedes), secondo il canovaccio
ripetitivo e scontato degli ultimi appuntamenti del Mondiale. Ed invece no.
Come spesso accade a Montréal, sul circuito ‘Gilles Villeneuve’ si è corsa una
51ª edizione del GP del Canada ricca di colpi di scena, dal sapore antico.
Nonostante il rombo ‘moderno’ delle monoposto sia stato ormai ‘strozzato’
dall’elettronica (tanto da non rendere più necessario l’uso di cuffie o tamponi
antirumore). E nonostante, dopo 32 giri, il destino della corsa sembrasse
segnato, con le due Mercedes lanciatissime e con oltre 20 secondi di vantaggio
sul primo inseguitore. Questa volta non c’entrano però gli acquazzoni
interminabili o gli incidenti acrobatici. A rendere la gara interessante fino
all’ultimo giro è quello che non t’aspetti: a metà gara, il motore della
Mercedes, fino ad oggi modello incrollabile di potenza, solidità e
affidabilità, cede clamorosamente. Hamilton è costretto al ritiro, mentre
Rosberg non può più spingere al massimo. Ne approfittano tutti, tranne le
Ferrari di Alonso e Raikkonen, protagonisti di una gara anonima, impalpabile,
lontano dalle luci della ribalta. Insomma, una debacle. Un Cavallino remissivo
e depresso più che rampante, messo sotto non solo dalla Mercedes, ma anche
dalla Red Bull e soprattutto da Williams e Force India, oltre che da una
McLaren. Colpevolizzare i piloti sarebbe come dare addosso alla Croce Rossa:
manca velocità di punta, trazione e guidabilità. Una tristezza infinita per i
tanti appassionati che, come sempre, hanno trasformato gli spalti sull'Isola di
Notre-Dame in un’onda rossa infinita. Commoventi. Torna a fare la voce grossa,
invece, la Red Bull, che ha il merito di spezzare il monologo Mercedes tornando
sul gradino più alto del podio con un super Ricciardo, bravissimo nelle fasi
finali ad imporsi su Perez e Rosberg (che compie comunque un deciso allungo sul
compagno di squadra: 140 contro 118 punti). Per l'ex pilota della Toro Rosso si
tratta della prima vittoria in Formula Uno. Sulla terza piazza sale Vettel,
fortunato a non finire coinvolto (per un metro o poco più) in un incidente che
all’ultimo giro vede Massa tamponare violentemente Perez: entrambi perdono il
controllo delle monoposto e sbattono violentemente contro le barriere, per
fortuna senza conseguenze. Una manovra azzardata, che i commissari hanno deciso
di punire penalizzando il pilota della Force India con l’arretramento di 5
posizioni nella griglia di partenza del prossimo Gp in Austria. Peccato, perché
il messicano si era reso protagonista di una gara superlativa, che avrebbe
potuto concludere nella top 5 dopo aver anche assaporato per qualche giro la
possibilità di una incredibile vittoria. Come accennato, Gran Premio in sordina
per le Ferrari: Fernando Alonso chiude al sesto posto - dietro a Jenson Button,
quarto, e Nico Hulkemberg, quinto, - disputando comunque una seconda parte di
gara all'attacco. Gara anonima invece per Kimi Raikkonen (al 200º Gp in
carriera) piazzatosi decimo in una corsa
senza acuti. Completano la top 10 Valtteri Bottas con la Williams, settimo,
Jean Eric Vergne con la Toro Rosso, ottavo, e Kevin Magnussen con la McLaren,
nono. Il Circus torna l’anno prossimo e per almeno altri 10 anni ancora: ad
ufficializzare il rinnovo dell’accordo è stato François Dumontier, presidente
del GP, insieme al sindaco Denis Coderre ed al Ministro dei Trasporti, Robert
Poëti. Al patron Eccleston andranno 15 milioni all’anno, mentre le istituzioni
hanno garantito i finanziamenti necessari: 50 milioni arriveranno da Québec, 62
da Ottawa e ‘Tourisme Montréal’ e 12 dal Comune.
LE DICHIARAZIONI POST-GARA
Alonso
guarda alla Red Bull - A fine gara, Alonso non
nasconde la sorpresa per il successo di Ricciardo, che però deve servire da
monito per le Rosse. “La Red Bull ci deve servire da esempio - ha spiegato lo
spagnolo–: ci dimostra che è importante lavorare duro perché tutto può
succedere in F1”. Poi sulla gara: “Siamo stati molto lenti, soprattutto nella
prima parte; nella seconda siamo diventati più competitivi con i tempi e
potevamo lottare, ma quando ti ritrovi in gruppo hai tutto da perdere”.
Ricciardo
sotto choc - "È successo
tutto negli ultimi giri, mi ci vuole un po' per comprendere tutto nella mia
testa, sono ancora sotto choc. Ho faticato con Perez, che era molto veloce sul
dritto, poi sono riuscito a passarlo alla prima curva e ho puntato su Nico.
Passato Perez, mi sentivo primo, è stato il punto di svolta della gara: la
vittoria è una sensazione fantastica, sono ancora incredulo. Dedico questo
successo a chi mi ha aiutato, alla mia famiglia".
Rosberg soddisfatto - "Ho perso il sistema di recupero energia, che ha reso tutto
difficile; dovevo raffreddare i freni e avevo altri problemi. È un buon
risultato per la classifica, ho messo punti in cascina, e faccio i complimenti
a Ricciardo che ha fatto una grande gara".
Vettel
mastica amaro - "Dopo il
primo pit stop ero dietro alla Force India e non c'era modo di superarlo. E lì
la mia corsa è finita, con le strategie non sono stato aiutato, ho perso anche
una posizione con Ricciardo, sono stato fortunato a passare Perez che aveva
problemi ai freni e nel finale ho visto una macchia bianca che mi ha sfiorato
(Massa, ndr) e l'ho schivato per un pelo, in una frazione di secondo".