Lo spettacolo andrà in scena il 15 giugno al Centro Leonardo
da Vinci
Enrico, l'ultima volta che sei stato a Montréal con
il tuo spettacolo "Nu Scugnizz' a Montreal" è stato nel 2012. Sono
passati due anni. “In questi due anni sono stato in tante città per
presentare ‘Nu Scugnizz' e, allo stesso tempo, scrivevo il mio nuovo
spettacolo, ‘L'Amore all'Italiana’. Noi artisti siamo un po' così, sai, non
riusciamo mai a stare fermi con la mente. Cerchiamo sempre qualcosa di nuovo
per dare al nostro pubblico l'entusiasmo di una novità”.
Ora ritorni da noi con "L'Amore all'Italiana".
Cos'ha di diverso questo spettacolo rispetto al primo? “Il titolo, ovviamente,
rispecchia il tema dello spettacolo, che è quello, appunto, dell'amore. In
questo spettacolo mi concentro però sul nostro modo - tutto italiano - di
essere nell'amore, di rapportarsi l'uno all'altro. Nello spettacolo affronto
l'amore da diversi punti di vista: l'amore tra uomo e donna, quello in famiglia
tra genitori e figli e poi, anche, l'amore nella religione, che per me è molto
importante. I modi di amare e di mostrare amore sono tanti ed io sul palco
cerco di mettere in luce gli aspetti più simpatici di questo sentimento”
La tua professione è quella dell'umorista,ovviamente,
ma tu come ti definisci? Cos'hai di diverso da tanti altri comici? “Ogni comico è
diverso. Ognuno ha il suo modo di raccontare le sue battute. In ogni mio
spettacolo cerco sempre di fare vivere la battuta al pubblico perchè la
presento come un film o un libro. È una storia che ha un inizio e che ti porta
pian piano alla fine. La gente mi chiede spesso se quello che faccio è stand-up
comedy, ma io non mi vedo così. Non mi definisco un cabarettista. Preferisco
definire me stesso un "one-man
show", perché i miei spettacoli offrono un po' di tutto: c'è tanta varietà
che spazia dalla commedia, alle storie della mia vita, fino alla musica che mi
sta a cuore. Mi piace offrire al pubblico un'esperienza completa”.
Nel tuo nuovo spettacolo c'è un elemento di novità:
la presenza di un complesso musicale che ti accompagna. “La musica è molto importante per me, perché
mi accompagna sempre nella vita di tutti i giorni. Voglio dare al mio pubblico
un'esperienza ricca di emozioni e questo non si può fare senza la musica.
Insieme, sul palco, percorreremo un tragitto musicale che ci accomuna come
italiani. Per questo ho scelto canzoni che tutti possono riconoscere e cantare
insieme a me. Naturalmente, a me piace molto anche la musica moderna, per cui
ci saranno anche dei brani che si sentono ancora oggi alla radio, cantati però,
con un pizzico di simpatia, se così posso dire”.
Chi è Enrico oggi rispetto allo Scugnizz' di due anni
fa?
“Enrico, oggi, è uno che è passato da fare nu scugnizz' all'amore ... cioè rubo
di meno. Scherzi a parte, non penso di essermi evoluto poi tanto perché, in
fondo, se vado o non vado sul palco, sono sempre la stessa persona, sia al
teatro che nella vita di tutti i giorni. Sono sempre lo stesso”.
Tra le tante città, ti sei esibito con successo anche
a Toronto, Mississauga e Vancouver. Hai trovato differenze o pensi che una
certa "italianità" le accomuni? “Più o meno la Comunità, da
ovest a est e da nord a sud, è uguale, ma più passa il tempo e più il pubblico
si mostra caldo nei miei confronti, perché tanti di loro ora sanno chi sono. La
mia prima volta a Montréal non è stata facile, il pubblico era molto freddo
all'inizio dello spettacolo. Ma poi, dopo qualche minuto, mi hanno dato più
calore che nu furn a pizz”.
E dal pubblico di Montréal, cosa ti aspetti? “Penso che questa volta
l'accoglienza sarà ancora più calorosa. Il pubblico sa più o meno cosa
aspettarsi da me, anche se ho tutta l'intenzione di sorprenderli ancora.
Montreal è una città che ho molto a cuore perchè mi fa sentire a casa. È molto
europea”.
Rivolgi
un appello ai nostri lettori e al tuo pubblico. “Se volete passare una serata a
ridere e a cantare allora domenica15 giugno venite tutti al Centro Leonardo da
Vinci. Il posto giusto per chi crede nell'amore e vuole dimenticare un po' i
problemi della vita”. (V.G.)
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