La mostra di 9 sculture al Centro Leonardo da Vinci fino
al 22 giugno
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Hanno
due modi contrapposti di fare arte, due percorsi e due destini profondamente
diversi. Ma condividono la stessa passione: quella della ricerca della
Bellezza. Lui, Marcello Giorgi (nato a Pietrasanta, in prov. di Lucca,
nel 1962), la cerca attraverso l’armonia delle forme classiche e l’espressività
dei colori; lei, Genevieve (in arte Zeerka, nata a Montréal nel 1975),
lo fa attraverso la trasfigurazione e il movimento. Marcello esprime una
bellezza più estetica, Zeerka più sensitiva: sono le due facce della stessa
medaglia, due modi di fare scultura che si completano a vicenda. Il minimo
comune denominatore resta immutato: la Bellezza. Una particolarità che hanno voluto
condividere anche con il pubblico montrealese, attraverso la mostra “Due
destini, una passione”: una ‘prima’ canadese fino al 22 giugno al Centro
Leonardo da Vinci. “L’esposizione – ci hanno spiegato Marcello e Genevieve in
un’intervista – vuole dimostrare come due modi diversi di lavorare - uno più
tradizionale, tecnico e figurativo ed un’altro più poliedrico, fantasioso,
simbolico ed onirico, - possano entrambe ambire alla Bellezza”. Marcello ha
lavorato per oltre 20 anni nei laboratori artigiani di Pietrasanta, prima di
mettersi in proprio e farsi un nome all’estero. Si sono incontrati 2 anni fa a
Carrara, la ‘patria’ del marmo (quella utilizzata dallo stesso Michelangelo),
dove Genevieve stava completando i suoi studi presso l’Istituto “Pietro Tacca”,
dopo aver studiato Arti Visive all’Università di Sherbrooke. “Qui da noi, però
– ci ha detto la scultrice – manca la cultura delle Belle Arti, così come la
sensibilità artistica che storicamente non si è sviluppata: siamo a corto di
tecnica e professionalità”. Un’atmosfera lontana anni luce da quella che si
respira in Italia, dove il suo talento è stato riconosciuto, tanto da essere
premiata dal Ministero degli Affari Esteri con due borse di studio. “Al Centro
– ci ha spiegato Marcello -: esponiamo 9 opere scultoree: 6 mie (tre bronzi,
due resine ed una terracotta) e 3 di Genevieve (un marmo e due bronzi). Le mie
sono figure contemporanee, accademiche nella fattura. Riproduco la realtà nella
maniera secondo me più armoniosa, cercando di portare bellezza agli occhi di
chi la guarda. Ritraggo il corpo umano nella maniera in cui, secondo il mio
punto di vista, si avvicina di più alla forma pura. Senza mai rinunciare al
colore, che dà gioia e vita”. L’arte di Zeerka è tutt’altra cosa: “Tutti dicono
che la mia è un’arte onirica, un viaggio nella psiche, fra sogno e realtà.
Anche io, però, sono figurativa: parto dal corpo umano ma lo trasformo, lo
interpreto secondo la mia visione. Mi lascio trasportare dal processo creativo,
senza pormi limiti: mi abbandono all’immaginazione, mi lascio guidare dai
sentimenti”. “Poche volte, all’estero, – ha spiegato Marcello - mi sono trovato
di fronte a così poca scultura come in Québec. Anche per educare visivamente
alla Bellezza, invitiamo gli appassionati a visitare la mostra per capire cosa
facciamo e quanto lavoro ci sia dietro l’opera esposta. “Non esiste un modello
standard di bellezza, uno stereotipo di perfezione – ci ha spiegato Marcello -
ma esiste la Bellezza che, anche se soggettiva, dovrebbe essere sempre l’obiettivo
finale di un artista in ciascuna delle sue opere. Il mio intento è offrire
anche allo spettatore più distratto la possibilità di riscoprire la Bellezza
nella scultura, toccando le corde più profonde della sua anima. E questo indipendentemente da chi o cosa ritraggo. La
cosa importante per me – ha concluso - è lavorare sempre con passione, rispetto
e amore”. Anche Zeerka punta alla Bellezza, ma fa un percorso diverso: “Ogni
artista ha una responsabilità sociale e deve educare alla Bellezza, ripartendo
dai valori fondamentali. Oggi ci stiamo diseducando: la scultura è diventata
oggetto di commercio, svalutandosi e perdendo qualità. Io punto a trasmettere
una bellezza più interiore, voglio dare un messaggio spirituale, parlare al
cuore, andando oltre la mente e la tecnica fine a se stessa. Anche la mia arte
è estetica, decorativa e attenta dettagli: uso il colore e la foglia d’oro, ma
il mio è un rapporto molto più spirituale con la materia”. Marcello attraverso
l’armonia delle forme, Genevieve con l’immaginazione e il valore della libertà:
entrambi vogliono stupirci regalandoci l’essenza della Bellezza. Quella vera,
quella più preziosa, così rara eppure mai così vicina. Basta andare al Centro
Leonardo da Vinci e lasciarsi meravigliare.
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