Tuesday, March 25, 2014

Montréal: Réno-Dépôt fa marcia indietro



L’irritazione del Congresso italo-canadese per un’altra pubblicità anti-italiana

di Vittorio Giordano

Montréal - Ancora stereotipi e pregiudizi, velati e malcelati, ma proprio per questo ancora più offensivi ed insultanti, contro 300 mila italo-quebecchesi. Ovvero coloro che, negli ultimi 60 anni, grazie al loro talento ma anche allo spirito di sacrificio, al senso del dovere e della famiglia, hanno contribuito a costruire strade, ponti e case, rendendo questo Paese uno tra i più avanzati al mondo. Dopo il video di qualche mese fa dei “Colletti blu” di Montréal, questa volta, a finire nell’occhio del ciclone, è stato un cartellone pubblicitario di Réno-Dépôt. A stigmatizzare ancora una volta l’ennesimo attacco alla nostra Comunità è stato il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, regione Québec. Una lettera del 13 marzo - firmata da Pino Asaro, presidente del Congresso, e dall’avv. Antonio Sciasca, presidente del Comitato per la promozione degli italo-canadesi, e indirizzata a Robert Sawyer, presidente di Réno-Dépôt - si è fatta portavoce delle lamentele di alcuni connazionali, per chiedere la rimozione “nel più breve tempo possibile”, pena una “campagna di boicottaggio”, dei “pannelli pubblicitari che alludono ad un certo Tony, secondo cui da Réno-Dépôt i prezzi non sono affatto alti, e che, anzi, possiamo essere noi stessi ad aumentarli”. “Questa insinuazione che associa gli italiani al crimine organizzato – sottolinea la missiva – è insultante, offensiva e non fa che rafforzare dei vecchi stereòtipi che non cessano d’insultare la Comunità italo-quebecchese”. Non si è fatta attendere la risposta dell’azienda, che, con una lettera firmata da David Giguère, direttore principale di Réno-Dépôt,  ha confermato il ritiro del cartellone pubblicitario incriminato, “nel momento stesso in cui abbiamo ricevuto una lamentela proveniente da un membro della Comunità italiana, senza tergiversare un solo istante”. Adducendo, però, a sua discolpa, lo spirito umoristico che voleva ‘ispirare’ la campagna pubblicitaria e negando qualsiasi intenzione d’insultare la Comunità italiana. Ciò nonostante, Giguère ha ritenuto necessario porgere le sue “più sincere scuse”, ricordando che la sua azienda “accorda la più alta importanza a tutti i clienti, a prescindere dalla nazionalità”. Tutto bene quel che finisce bene: apprezziamo il passo indietro di Réno-Dépôt. Ma che quest’episodio serva da monito: non tollereremo più che 300mila connazionali restino ancora una volta prigionieri di un “luogo comune” che delegittimi e pregiudichi la dignità e la reputazione di essere italiani.

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