I sondaggi sorridono al Parti Québecois (PQ), primo col 37%. E intanto la campagna elettorale è partita tra le solite promesse: il partito liberale (PLQ) e il PQ hanno annunciato rispettivamente 250 mila e 172 mila nuovi posti di lavoro entro 5 anni, mentre la Coalition Avenir Québec (CAQ) restituirà 1000 $ alle famiglie, grazie all’abolizione delle tasse su scuola e sanità
Québec
– Il 5 marzo scorso il Primo Ministro del Québec, Pauline Marois (nella foto), leader del
Partito pechista, si è recato dal Luogotenente-Governatore Pierre Duchesne e,
dopo 18 mesi al potere, ha chiesto lo scioglimento dell’Assemblea nazionale,
annunciando che il prossimo 7 aprile il Québec tornerà alle urne. Sarà la
quinta volta in meno di 11 anni.
NEL
2012 LA VITTORIA DEL
PQ COL
31.95%. Alle elezioni del
settembre 2012, il PQ si è aggiudicato le elezioni con il 31.95% dei voti (54
deputati), precedendo il PLQ al 31.2% (50), la CAQ al 27.05 (19) e Québec
solidaire al 6.03% (2), con un tasso di partecipazione pari al 74.60%.
L’OSTRUZIONISMO
DELL’OPPOSIZIONE. Sotto accusa - questa la spiegazione ufficiale -
l’ostruzionismo dei partiti di opposizione, colpevoli di aver impedito al
governo di realizzare i provvedimenti del
programma pattuito con gli elettori. Come la legge che istituisce la Carta dei
valori per uno stato laico e neutrale. O un libro bianco se non addirittura una
nuova consultazione pubblica - che in molti, soprattutto allofoni e anglofoni,
temono - sull’indipendenza delle Belle
Province. Nell’annunciare
le elezioni, la Marois, ‘imbrigliata’ da un governo minoritario, ha detto:
“Chiedo a tutti i quebecchesi di concedermi i mezzi per agire”. Tradotto: una
maggioranza parlamentare autosufficiente. Tradotto: almeno 63 seggi. “Sta a
tutti voi adesso – ha aggiunto - fare la scelta, la sola scelta interessante
per il futuro del Québec”.
SONDAGGIO:
PQ AL 37%. Il
PQ parte sicuramente con i favori del
pronostico. Secondo un sondaggio realizzato da Léger, tra il 28 febbraio e il 3
marzo, infatti, oggi il partito pechista otterrebbe il 37% dei consensi, ma
(attenzione!) tra i francofoni le intenzioni di voto schizzerebbero al 45%. E,
alla luce del
sistema elettorale ‘maggioritario secco’ e dato che la maggior parte delle
circoscrizioni sono a maggioranza francofona, Pauline Marois potrebbe
finalmente riuscire a formare un governo sostenuto dalla maggioranza
parlamentare. Ad oggi, quindi, i pechisti possono contare su un vantaggio di 22
punti percentuali sui liberali tra i francofoni, che sono fortemente
maggioritari in 80 circoscrizioni. Ma c’è di più: per la prima volta nella sua
storia, il PQ è avanti tra gli over 45, quelli che tradizionalmente votano in massa. Senza contare che
ben il 38% dei cittadini si dice soddisfatto del lavoro svolto dal governo in questo anno
e mezzo di legislatura. Dal canto suo, il PLQ ha recuperato il 2% rispetto a
gennaio, ma Couillard non può prescindere da una doppia missione: convincere i
francofoni e ‘rubare’ voti alla CAQ. In questo senso, il leader liberale è già
passato all’attacco: “Un voto per la CAQ – ha detto – è un voto per il PQ”. CAQ
che, secondo lo stesso sondaggio, è fermo al 15%, seguito da Québec solidaire
che non va oltre l’8%.
CAMPAGNA
ELETTORALE TRA SLOGAN E PROMESSE. È partita,
dunque, la campagna elettorale, con i leader dei partiti che attraversano in
lungo ed in largo la provincia annunciando ingenti investimenti: dal lavoro
alla scuola, dalla sanità alle infrastrutture stradali.
PLQ:
250 mila posti di lavoro in 5 anni. Il leader liberale Philippe Couillard – il
cui partito ha scelto lo slogan “Ensemble, on s’occupe des vraies affaires”
(Insieme occupiamoci delle cose importanti) -
ha voluto ricalcare le orme di Jean Charest impegnandosi a creare 250
mila posti di lavoro nei prossimi 5 anni. Un risultato ambizioso, ma possibile
rivedendo gli investimenti del
Piano quebecchese delle infrastrutture e introducendo un credito d’imposta per
i lavori di ristrutturazione dell’abitazione. Senza trascurare la nuova
strategia marittima, che mira a generare investimenti superiori a 7 miliardi e
30 mila posti di lavoro in 15 anni.
CAQ:
1000 $ alle famiglie con l’abolizione delle tasse su scuola e sanità. La
Coalition avenir Québec capitanata François Legault – che ha scelto il motto
“On se donne Legault” (Diamoci Legault), che punta sul doppio senso grazie al
gioco di parole - ha reso pubblica la sua intenzione di restituire alle
famiglie 1000 $, da qui al 2018, grazie ad una “modernizzazione dello Stato”
che “passa inesorabilmente per un’abolizione progressiva della tassa sulle
salute e quella della scuola, congelando allo stesso tempo la spesa pubblica.
PQ:
172 mila nuovi posti di lavoro. La leader del PQ, Pauline Marois, sotto lo slogan “Più
prospero, più forte, più indipendente e più accogliente”, ha minimizzato la
perdita di lavoro di 27 mila persone in Québec a febbraio con il tasso di
disoccupazione schizzato al 7.8%, promettendo 172 mila posti di lavoro entro 5
anni. TRA GLI ITALIANI, DI NUOVO IN CORSA ROTIROTI E DE SANTIIS - Tra i
candidati italiani, saranno nuovamente in corsa Rita Lc de Santis nella contea
di Bourassa-Sauvé, Filomena Rotiroti nella circoscrizione di
Jeanne-Mance-Viger, Richard Merlini in quella di LaPrairie, Robert Poëti, nella
contea di Marguerite Bourgeoys e Alexandre Iracà nella contea di Papineau.
No comments:
Post a Comment