Piadine, porchetta, arancini, gelato e caffè: questo il menù
proposto da
MYICA ai giovani italo-canadesi che dimostrano di apprezzare il cibo di qualità,
da consumare velocemente e in compagnia. Proprio come succede per le strade e
le piazze del Belpaese
di Vittorio Giordano (@vittoriog82)
Montréal - Un successo la prima iniziativa della neonata
MYICA (Montréal Young Italian-Canadian Association), l’associazione dei giovani
lanciata il 26 febbraio scorso alla Casa d’Italia e formata da Gabriele Borsoi
(presidente), Nicholas La Monaca (tesoriere e responsabile scuola e
università), Vanessa Orsini (responsabile eventi), Joanne Napolitano
(segretaria), Sabrina Mercuri (vicepresidente), Michael Miele (responsabile
web) e Anne-Darla Del Negro-Jennings (rapporti esterni), che compongono il
direttivo. Due mesi dopo, gli annunci e i proclami hanno lasciato lo spazio ai
fatti.
Venerdì 28 marzo c’è stato il primo banco di prova, è andata in scena la
prima iniziativa: “Cibo per strada” (che riprende una tradizione italiana
recentemente tornata di moda anche a Montréal). Nel menù solo specialità
tricolori: le piadine romagnole, la porchetta laziale, gli arancini siciliani,
il gelato e l’immancabile caffè, un tour culinario da Nord a Sud, passando per
il Centro. Specialità che spesso, in Italia, la gente consuma in piedi, per
strada o in piazza, durante la pausa pranzo o l’aperitivo serale, in compagnia
di familiari, amici o colleghi. Un modo anche per ascoltare, parlare,
condividere e scambiare opinioni. Street food, Italian style. Un’abitudine che
non tramonta mai e che vale anche oltreoceano, visto che oltre 200 sono stati i
giovanissimi italo-canadesi che hanno partecipato all’evento, che si è tenuto,
dalle 18 alle 20, nella cornice (che più tricolore non c’è) della Casa
d’Italia. A rendere l’atmosfera ancora più italiana, la presenza di una mostra
fotografica sulla Cantina, il luogo per eccellenza delle case italiane:
deputato, grazie alla giusta combinazione fra umidità e fresco, alla
conservazione di cibi e bevande. Senza dimenticare la musica contemporanea
(come “Urlando contro il cielo” di Ligabue, “Alba Chiara” di Vasco Rossi,
“Istrice” dei Subsonica e “Nuvole” di Giuliano Palma) e il vino, sia rosso che
bianco. Le Piadine sono state offerte da ‘L’Artisan Piadineria’
(http://www.piadineria.ca/), la porchetta da ‘Boucherie Tranzo’
(https://www.facebook.com/BoucherieTranzo), gli arancini da ‘Vago’
(http://www.restaurantvago.com/), il caffè e il gelato da ‘Chez Vincenzo’
(http://chezvincenzo.com). Tra le autorità presenti, il Console d’Italia Enrico
Padula, il presidente CIBPA Robert Rinaldi e la presidente del
Centro culturale della Piccola Italia-Casa d’Italia, Angela Minicucci.
Quest’ultima, in
particolare, ha ricordato il ruolo che ha ricoperto la Casa d’Italia
nell’accogliere e assistere, dal dopoguerra in poi, i tanti emigrati che hanno
lasciato il Belpaese per inseguire il sogno di una vita migliore. Ed ha
sottolineato la grande funzione che ha svolto nel preservare e tramandare la
cultura, arrivata insieme alle valigie di cartone. Una funzione che oggi
continua e si rinnova con Myica: “I nostri pionieri – ha concluso la Minicucci
– sarebbero orgogliosi di voi”. A ringraziare tutti è stato il presidente Gabriele
Borsoi: “L’anno scorso – ha raccontato - all’inizio di questo progetto,
quando eravamo soltanto in due, un ragazzo di Montréal mi disse di lasciar
perdere, perché in passato ci avevano già provato in tanti senza successo.
Bene, oggi siamo oltre 200: ci facciamo un ‘selfie’ che appenderò sulla parete
di casa mia per ricordarmi che nella vita tutto è possibile!”. Una grande
lezione di vita: chi vuole qualcosa e non molla, alla fine la ottiene. Speriamo sia l’inizio di una bella avventura:
dopo la scorpacciata gastronomica, che ci sta perché il “Made in Italy ai
fornelli” è un vero e proprio ‘patrimonio dell’umanità’, ci aspettiamo altre
iniziative, magari più impegnative e di maggiore spessore culturale.
L’Associazione ha già annunciato concerti con band emergenti e spettacoli
teatrali con giovani attori e registi. Se il buon giorno si vede dal mattino,
siamo sulla buona strada.
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